ProVita e la bufala dei pannolini multati «perché differenziano tra ‪bambino‬ e ‪bambina‬»


L'associazione ProVita è alla disperata ricerca di consensi per cercare di portare quanta più gente possibile a manifestare contro quella che loro amano chiamano «ideologia gender». Se nella realtà l'associazione intenda impedire che si possa insegnare ai ragazzi che la diversità è parte della natura, la loro propaganda passa dal sostenere che ci sia una qualche lobby intenzionata a cancellare ogni differenza differenze fra uomini e donne. Ed è così che la loro propaganda sta passando per il bombardare i propri lettori con messaggi allarmistici che li possano spaventare al punto da partecipare alla loro protesta.

È in quel contesto che l'associazione scrive su Facebook: «L'Autority a favore dell'ideologia gender: censurano lo spot dei pannolini ‪Huggies‬ perché differenziano tra ‪bambino‬ e ‪bambina‬».

Nell'articolo apparso sul loro sito, rilanciano:

Il video è stato oggetto nei giorni di scorsi di accuse di "sessismo": il modo con cui si accusa qualcosa di non conformarsi ai nuovi parametri del Gender, in cui è un'eresia evidenziare le differenze tra il maschile e il femminile, anche nel modo tendenziale di comportarsi.
Riteniamo scandaloso questo giudizio del garante, dettato da meri convincimenti ideologici e contrario alla libertà di esprimere una parte della realtà senza dover rendere conto agli ormai diffusi Comitati del Pensiero Unico. Questo è solo l’ennesimo motivo per cui saremo tutti a Roma sabato 20 giugno in Piazza San Giovanni alle 15:30, per dire che ci siamo stufati dell'onnipresente filtro del Gender che decida chi sono i buoni e i cattivi nella società.

Ma è davvero possibile che l'autorità se la sia presa con dei pannoni differenziati a seconda del sesso? Ovviamente no. Ciò che non piaciuto è il testo dello spot: «Lei penserà a farsi bella, lui a fare goal. Lei cercherà tenerezza, lui avventure. Lei si farà correre dietro, lui invece ti cercherà. Così piccoli e già così diversi».
In altre parole, lui farà il calciatore e lei la velina. Lui andrà con quante più donne possibili, lei si dovrà arrivare pura e casta al matrimonio. Questa è la parte che non è piaciuta e che ha sollevato polemiche...
Eccoci dunque dinnanzi alla solita mezza verità, in cui si parla di qualcosa ma si cerca di far credere sia accaduto qualcos'altro. Il tutto con lo scopo di alimentare paura e far credere che esista una fantomatica «idologia gender» che distruggerà le famiglie se ai gay non verrà negata la reversibilità o i più basilari diritti.

Ancor peggio è quanto sostenuto da La Manif Pour Tous Italia che ha addirittura lanciato una petizione volta a chiedere la revolca dell'ingiunzione emessa. A loro dire, infatti, sarebbe «fondata su polemiche ideologiche che non tengono in conto l'evidenza scientifica sulle differenti, tendenziali attitudini comportamentali che caratterizzano bambini e bambine». Non viene data spiegazione di quali siano le «evidenze scientifiche» che portino a dire che la massima aspirazione di una donna debba essere quella di fare la gatta morta con ad un uomo che «per indole» la tradirà con altre.
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