Provita: «L’omofobia era una bufala»


Una delle principali priorità degli omofobi è sostenere che l'omofobia non esista. Si tratta di una sorta di processo di auto-assoluzione, dove la negazione del concetto gli permette di sostenere che non ci sia nulla di male nel negare i diritti degli altri. Ed è così che Notizie ProVita ed Uccr hanno fornito ai prorpri lettori una loro rilettura idologica di un articolo apparso su Repubblica. Il titolo è già tutto un programma: "Omofobia – La Repubblica conferma: non è un problema italiano".
Attraverso un'ironia che spesso pare sfociare nello sfottò, i due siti integralisti esordiscono nel sostenere:

Ricordate le centinaia di articoli sui principali quotidiani in favore di una legge contro l'omofobia per frenare la presunta dilagante persecuzione degli omosessuali in Italia? Tutto finito, ora che vanno promossi matrimoni e adozioni lgbt bisogna assolutamente presentare le coppie gay come totalmente integrate e accettate dagli italiani, che sarebbero così pronti a riconoscere il loro matrimonio.

Vien da sé la volontà di negare neghino i gravissimi casi di omofobia che la cronaca continua a proprio (solamente pochi giorni fa due ragazzi sono stati brutalmente picchiati a Roma per aver partecipato al Pride), sostenendo che se non tutte le persone sono omofoba allora l'omofobia non esiste. Sarebbe come dire che se si incontrano due persone per bene si abbia la dimostrazione scientifica che la criminalità non esiste, quasi come se il mondo dovesse essere un sistema binario dove tutto è bianco o nero (o dove le persone sono uomo o donna senza che possano esserci differenze o sfumature).
Ed è così che lamentano che «le necessità dell'associazioniso lgbt sono cambiate, la legge contro l'omofobia è passata in secondo piano e allora ecco i quotidiani che raccontano un'Italia a misura degli interessi degli attivisti omosessuali». Curioso, perché non passa giorno senza che si chiede una legge che possa estendere le tutele riservate ai cattolici e alle persone di colore anche ai crimini legati all'orientamento sessuale e non passa giorno senza che l'integralismo cattolico cechi di alimentare l'odio nei confronti delle persone lgbt. Ma dato che nell'articolo di Repubblica si parla di due mamme che non hanno avuto problemi con la scuola o con la pediatra, giungono a sostenere che tutto ciò non possa che «confermare che quella dell'omofobia era una bufala».

Poi, cercando di sostenere che diritti e omofobia siano invenzioni, si passa al sostenere che l'intero mondo sia manovrato dagli attivisti lgbt e dalla loro voglia di minare i privilegi dei cattolici attraverso la richiesta di uguali diritti. Aggiungono così che:

Insomma, quando gli attivisti Lgbt volevano far passare il ddl Scalfarotto sui quotidiani non si parlava altro di questa minoranza continuamente perseguitata e bisognosa di una speciale protezione giuridica. Era una grande sciocchezza, come abbiamo dimostrato citando dati e studi sociologici, ed infatti il disegno di legge è stato velocemente accantonato con l'unanime consenso. Oggi la strategia è puntare direttamente sulle nozze gay, così le coppie omosessuali vanno presentate come isole di paradiso, capitali del rispetto e dell’amore reciproco, lontane anni luce dalla litigiosa famiglia italiana, coppie perfettamente integrate nel contesto in cui vivono, dove vengono amate e rispettate, alla faccia dell'omofobia.

Da qui si auto-eleggono a rappresentanza dell'intera cittadinanza nel concludere:

Entrambe le descrizioni sono false: nessuna omofobia e nessuna approvazione, gli italiani sono rispettosi delle persone ma difendono la famiglia naturale uomo-donna riconosciuta costituzionalmente, come mostrano i dati. Gli sforzi e le marchette di Repubblica riescono soltanto a mostrare la perenne autocontraddizione e l'utilizzo della stampa come organo di regime e di propaganda per instaurare l'ideologia lgbt, esattamente per questo Papa Francesco la chiama "colonizzazione ideologica".

In altre parole, cari omofobi, ProVita vi assolve dai vostri peccati. negate pure i diritti e loro vi assicurano che non ci sia nulla di omofobo nel sposare la loro ideologia che vorrebbe riportare in auge la visione di una nuova famiglia ariana in cui l'orientamento sessuale creai distingui e privilegi.
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