Attore iraniano plaude alla sentenza Usa: integralisti religiosi lo obbligano a scusarsi


Bahram Radan è un attore iraniano molto popolare in patria al punto da essere stato soprannominato il Brad Pitt iraniano. In occasione della sentenza pronunciata dalla Corte Suprema statunitense che ha introdotto il matrimonio, il 36enne aveva twittato: «La sentenza della Corte Suprema americana che ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso è storica, forse paragonabile alla fine della schiavitù... da Lincoln ad Obama».
Quella posizione non è piaciuta all'islamismo integralista ed il quotidiano ultra-conservatore Keyhan (il cui direttore è stato nominato dal leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei) ha avviato una violenta campagna mediatica contro di lui. Va infatti ricordato che in Iran l'omosessualità è illegale e spesso viene punita con la morte.
A quel punto Radan è stato costretto a chiedere pubblicamente scusa per le sue parole e a dichiararsi con la posizione integralista. Nella lettera che ha dovuto inviare al quotidiano Keyhan si legge: «Quello che ho pubblicato su Internetn come il mio parere sulla la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sul matrimonio gay, è stato un errore e non riflette la dignità del popolo iraniano, per la quale mi scuso. Viviamo in un paese che celebra il matrimonio come da tradizione del profeta [Maometto]. Le leggi americane non hanno alcun rapporto con la repubblica islamica e il matrimonio gay è riprovevole agli occhi delle nostre leggi sociali e religiose e secondo i nostri valori sociali».
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