Corrispondenza Romana invita alla «sacrosanta» discriminazione dei gay


Attraverso un articolo di inaudita gravità, Corrispondenza Romana ha duramente attaccato l'annuncio dell'apertura del Pentagono alle persone transessuali.Il sito cattolico lamenta come «nel 2011 i vertici militari statunitensi tolsero lo storico e sacrosanto divieto che impediva agli omosessuali di prestare il servizio militare» ed ora afferma che la fine della messa al bamndo per i transessuali sia frutto del «politicamente corretto e della perversa logica della non discriminazione».
A voler sottolineare la loro posizione contraria alla parità di accesso alla professione militare, il sito non manca di affiancare un'immagine che mostra un uomo visibilmente truccato in viso che veste un'uniforme rosa e porta orecchini (quasi come se un gay o un transessuale non potessero essere persone normali e, in alcuni casi, molto più virili di molti eterosessuali).

Come se ciò non bastasse, l'articolo si lancia anche nel sostenere che un cristiano debba avere il diritto di poter discriminare le persone sul posto di lavoro. Scrivono:

Procede a tappe forzate il tentativo di giungere alla completa normalizzazione delle perversioni sessuali messo in atto dalle lobby anticristiane, che hanno abilmente sfruttato la dabbenaggine dei politici cattolici e degli uomini di Chiesa per innescare il processo di distruzione dell'ordine naturale facendo leva sul falso principio della non discriminazione, secondo cui sarebbe ingiusto (e contrario allo spirito cristiano) impedire ad alcune categorie di persone l'accesso a determinate mansioni od incarichi pubblici.

Si passa poi a sostenere «la necessità che il medico intervenga con fermezza e decisione nel curare il paziente, anche se la cura dovesse procurare al paziente stesso eventuali sofferenze. In gioco infatti c'è la vita dell'ammalato che altrimenti perirebbe o vedrebbe peggiorata la sua condizione. Lo stesso vale per la società umana nel suo complesso che ormai è giunta ad un punto tale di imputridimento morale che la sua stessa sopravvivenza risulta essere in serio pericolo».
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