I lettori de Il Giornale vogliono la poligamia: «Una cosa non contronatura e a favore della procreazione»


Ormai incessantemente impegnato nel cercare di alimentare inutili paure che possano spostare l'opinione pubblica dei suoi lettori verso i movimenti anti-gay, Il Giornale ha dato ampio risalto ad una notizia di scarsissimo interesse, ossia quella di «un americano conservatore, capitalista, cristiano ed eterosessuale» che vuole sposare due mogli in risposta all'introduzione del matrimonio egualitario degli Stati Uniti.
Nel titolo viene dato ampio risalto alla sua teoria, ossia che se i gay possono sposarsi, allora tutti devono poter fare ciò che vogliono. E lui, che da cristiano già vive con due donne, vuole chiedere alla Corte Suprema di veder riconosciuta la poligamia.

Peccato che l'articolo paia non aver dato i suoi frutti. I lettori (noti per gli anatemi lanciati quando si parla di diritti gay) paiono aver apprezzato l'idea di vedersi con più donne. C'è chi commenta «Giusto!» o «Come dargli torto». Qualcuno dice: «Finalmente qualcuno ha il coraggio di chiedere una cosa non contronatura e a favore della procreazione. In questo mondo moderno in cui nessuno fa più figli sarebbe una soluzione per ovviare al decremento demografico. Se un uomo ha la disponibilità e la pazienza di mantenere due donne, ben venga. È più naturale un matrimonio a tre che un matrimonio di due sessi uguali impossibilitati alla procreazione. In fondo la storia ci insegna che in altre religioni era permesso e anche auspicato».
Un altro incalza: «Non serve sposarle, basta convivere anche con dieci donne, la legge non lo vieta. Così anche una donna potrebbe farsi una famiglia con più uomini. Deve uscire dalla testa dei cittadini l'idea di regolarizzazione, ereditata da millenni di schiavitù. Unioni naturali quindi». Un altro dice: «Simpatico il tipo, pensare che c'è chi non sopporta una sola moglie, con due impazzirebbe. Col negro alla Casa Bianca (Obama, ndr) può darsi che la cosa possa farsi, con le sue simpatie islamiche farà pure un favore agli islamici USA. Si tratta di un cambiamento culturale che avvicina all'Islam, sono le nuove frontiere dell'integrazione».

Il dissenso arriva però da chi vuole una famiglia dove tutti siano sottomessi all'uomo: «Ne una le l'altra sono relazioni di matrimonio perché ci vuole un uomo e una donna legati per sempre. Siccome l'unico istituto giuridico che permette l'irreversibilità di una relazione è solo la proprietà, ci vuole anche un proprietario di riferimento, che è il marito, come dice Dio: "Non desiderare la donna d'altri". Infatti l'attuale "matrimonio divorziabile" è solo una relazione di usufrutto, che evidentemente non funziona. Comunque l'uomo in articolo è meritevole di attenzione, perché già si fa fatica a sopportarne una, di moglie».
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