Lorella Cuccarini: «La foto del family Day? Solo una piazza colorata di persone e famiglie»


Dopo due settimane di silenzio, Lorella Cuccarini torna a rivolgersi al mondo gay. E decide di farlo bollando come dei «violenti» chiunque l'abbia contestata. La showgirl pare quasi voler prendere in giro i suoi fan nell'affermare che il suo retweet di un post della Manif Pour Tous sia stato quasi casuale:

Ho fatto il retweet di una foto della manifestazione a S.Giovanni. Era solo una bella foto di una piazza colorata di persone e famiglie. Nessun simbolo, nessuno slogan.

Insomma, 300mila persone sono scese in piazza per sostenere la necessità di impedire qualsiasi riconoscimento giuridico alle coppie gay nel nome di una fantomatica «ideologia gender». Hanno invocato la necessità di impedire che i gay possano ottenere tutele legali, protezione contro i crimini o un'educazione scolastica che possa prevenire le discriminazioni. In alcuni casi ci si è scagliati persino contro la lotta alla violenza sulle donne (ritenendo che la parità dei generi sia parte della loro fantomatica «ideologia gender»).
Come si può sostenere che quella fosse una semplice fotografia di una piazza? Sarebbe come pubblicare una fotografia di un gruppo nazista per poi sostenere che si stesse guardando al panorama alle loro spalle...

Eppure la showgirl lamenta di essere rimasta «sbalordita» per «la violenza e la cattiveria» dei commenti che ha ricevuto, motivo per cui ha pensato bene di tornare a scrivere:

E così, dopo poco scrivo un tweet. Questo: “Io sono favorevole alle unioni civili ma i figli non sono un diritto. E non si comprano. Punto. Chi non è d’accordo rispetti le opinioni altrui”.
E nuovamente una pioggia di insulti.
Cari amici, io non ho mai nascosto la mia opinione su questo tema: per me un bambino non è l'oggetto di nessun "diritto alla riproduzione" dei genitori ma è piuttosto una piccola persona che ha bisogno che vengano riconosciuti e tutelati proprio i suoi di diritti! E tra i possibili soggetti da tutelare io non ho dubbi: prima di tutto il bambino.
Capisco che non per tutti questa affermazione appaia scontata e magari non saremo d’accordo, ma quando dico che i bambini non si comprano mi riferisco ad una realtà devastante ed inaccettabile per me che riguarda allo stesso modo coppie etero o coppie gay, che a questo tipo di mercato fanno ricorso. E su questo punto tutto si potrà dire tranne che la mia sia una posizione omofoba o discriminatoria per chiunque.

C'è da chiedersi se la Cuccarini davvero non capisca o faccia solo finta. C'è una piazza che sostiene che la maternità surrogata vada combattuta impedendo ogni riconoscimento legale alle unioni fra persone dello stesso sesso (con una rivendicazione la cui causa ed effetto non sono certo così correlate). O si vuole far finta che le affermazioni non vadano inserire nel contesto in cui sono state pronunciate, o è plausibile che si potesse pensare che stesse difenendo quella posizione.
Una posizione che non ha mai tirato in causa le coppie eterosessuale (mercati come l'India o la Russia si rivolgono esclusivamente a queste coppie) e che pare voler colpevolizzare i gay per un qualcosa a cui la maggioranza mai accederà. Quella piazza sostiene che l'unico modo per fermare il fenomeno sia l'impedire ai gay l'adozione di bambini abbandonati (praticamente rendendo la maternità surrogata l'unico modo per poter avere figli) e di privare i più piccoli dei medesimi diritti di chi è nato con le medesime modalità all'interno di una coppia eterosessuale.
Questo è stato criticato, non una posizione che su altri temi sarebbe stata lecita e più facilmente comprensibile. In fondo se e si assistesse ad un furto compito da straniero e da un italiano e si vedesse una persona che fa finta di nulla dinnanzi al gesto di quest'ultimo per poi criticare il gesto dello straniero, sarebbe davvero così strano ipotizzare che ci sia del razzismo alla base?

Eppure Lorella Cuccarini pare cedere al facile vittimismo nell'affermare:

Ma davvero volete continuare a gridare all’untore e tacciare di omofobia chi non è d’accordo con voi? Volete ancora riesumare gli spauracchi di boicottaggi, come negli anni ’60? [..] Da venti anni, faccio tutto ciò che è nelle mie possibilità per combattere le discriminazioni. Ne esistono moltissime, di ogni tipo. Ma certamente quella sessuale è una delle più odiose e può provocare grande sofferenza. Per questo motivo posso comprendere (non certo approvare) certi toni al limite, ma solo fino a un certo punto. L’insulto dell’omofoba no, quello non lo merito e non sono disposta da accettarlo. Riserviamo questo insulto agli omofobi veri e non a chi la pensa diversamente.

E pensare che anche Adinolfi sostiene di non essere omofobo...
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