Brugnaro torna ad ostentare la sua omofobia: «Mai un gay pride nella mia Venezia»


Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, è tornato a dare libero sfogo a tutta la sua omofobia. Dopo il vergognoso atto che l'ha portato ad ordinare il ritiro dalle scuole qualunque libro potesse insegnare ai ragazzi il rispetto verso le diversità, è dalle pagine di Repubblica che si è scagliato contro Elton John e le sue critiche. Brugnaro ha insultato la pop star affermando che sia «un arrogante che da tre anni non mette piede a Venezia. Se permette, ai nostri figli ci pensano i genitori. La famiglia con due donne e il bambinetto è innaturale».
Poi, come tutti gli omofobi, ha negato di esserlo ricorrendo alla consueta formula del «ho amici gay». Ma ovviamente l'auto-assoluzione è stata fatta seguire dall'altrettanto consueto rantolo d'odio. In riferimento all'ipotesi di organizzare un gay pride a Venezia, Brugnaro dice: «Quella è una buffonata, il massimo del kitsch. Vadano a farla a Milano oppure sotto casa sua».
In conclusione non poteva mancare anche un po' di razzismo con il sindaco pronto a sostenere che «l'80 per cento dei migranti sono tunisini, nigeriani e maschi «e che quindi, a suo dire, sarebbero «troppi maschi nullafacenti in giro, con le donne a rischio di essere violentate».
Intanto su Internet si registrano le prime disdette turistiche a fronte di una città che -per volere di un sindaco ideologizzato- appare sempre meno accogliente per chi non sia bianco, cristiano, eterosessuale, razzista ed omofobo.
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