Una pregiudicata di Provita è la relatrice del comizio "gender" siracusano di Forza Nuova


È la sede catanese di Forza Nuova ad aver organizzato l'ennesimo comizio di propaganda d'odio basato su l'inesistente "teoria gender" quale giustificazione alla violenza e all'odio.
Ma già dalla locandina non passa inosservato come fra i relatori figuri il nome di Maria Borgia, esponente dell'associazione omofoba Provita e coordinatorice provinciale di Forza Nuova. Se tanto basta a sottolineare gli interessi politici di un'associazione che vive di propaganda omofoba, ad interessare è anche come a parlare di "valori tradizionali" ci sarà una donna condannata ad un anno e sei mesi di reclusione e all'interdizione dal pubblico impiego dal collegio penale del Tribunale di Modica in merito all'avvio di un centro di riabilitazione per post-comatosi che sarebbe dovuto essere gestito a Scicli dalla sua cooperativa.
Tra il 2004 e l’inizio del 2005, la Borgia avrebbe ottenuto un anticipo di finanziamento ministeriale per centocinquantamila euro per il progetto. Poi le indagini dei carabinieri portarono al sequestro dell’immobile di Contrada Piani in cui sarebbe dovuto sorgere il centro, accertandone l’inidoneità alla destinazione d’uso dichiarata. Tra i tanti testimoni, è comparso anche il consigliere provinciale Silvio Galizia il quale aveva sottolineato di avere immediatamente condiviso tale progetto insieme ad un amico ma di essersi estraniato quando comprese che qualcosa non “quadrava”.
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