La lettera di Agedo in merito ai fatti di Monza


In merito all'incredibile caso di discriminazione verificatosi all'Istituto cattolico professionale Ecfop di Monza, l'associazione Agendo chiede che i ragazzi siano protetti attraverso il dialogo e non l'emarginazione. A spiegare le rivendicazioni è Rita Mura, Presidente di Agedo Milano:

In questa società sempre più proiettata verso il futuro e sempre più individualista, si stanno perdendo i veri valori della vita: l'amore e il rispetto per le persone.
Ho appreso con molta tristezza e rabbia del caso di un istituto scolastico professionale superiore, ad indirizzo cattolico di Monza, che ha relegato uno studente di 16 anni in corridoio, la cui solo colpa è essere omosessuale.
La scuola, oltre ad avere il compito di insegnare ai nostri figli le varie nozioni, a seconda dell'indirizzo scolastico, dovrebbe essere il secondo organo sociale, dopo le famiglie, ad educarli. Scopo primario dell'educazione dovrebbe essere il rispetto e l'inclusione delle persone, questi due principi fondamentali alla base della convivenza umana qui sono mancati. Il Preside non parla di atto discriminatorio: “Non è questione di discriminazione, i cristiani non discriminano: accettiamo tutti, abbiamo ragazzi di tutte le religioni. Volevamo proteggere sia il corsista sia i suoi compagni", tutto questo per delle foto fatte al mare a torso nudo, comunque non nell'ambiente scolastico, pubblicate su un social network. Un atto di “protezione” poteva essere parlarne tutti insieme in classe affrontando l'argomento, magari con l'aiuto di uno psicologo. Considerato l'ambiente ove è avvenuto questo atto di omofobia e la carica ricoperta da chi ha attuato questo gesto è ancora più grave e va a ledere anche la libertà personale dell'individuo.
Quale Presidente di Agedo Milano a nome di tutti i soci esprimo tutta la nostra vicinanza e solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia e chiediamo al Ministro dell'Istruzione che venga finalmente attuata, in tutte le scuole di ogni grado ed ordine, la strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.
Rivolgiamo inoltre un appello al nostro Governo affinché metta in campo tutte le strategie atte alla inclusione dei nostri figli, quindi incominciando ad approvare una legge contro l'omotransfobia e nel contempo si adoperi ad eliminare le disuguaglianze che ancora persistono.
Il nostro Paese sta vivendo da troppo tempo un clima di odio, ricordo il recente caso di suicidio di un ragazzo di 16 anni, ultimo di una lunga lista; le violenze sia psicologiche che fisiche subite da persone giovani e meno giovani; di fronte a tutto ciò il Governo non può rimanere inerte a guardare. Le politiche di una nazione non possono mettere in secondo piano la vita dei cittadini, senza di essi che sono il motore portante della economia del Paese, si rischia di regredire e rimanere una Nazione isolata dal resto del mondo.
Commenti