Ancora patrocini alla disinformazione: Mantova e Potenza Picena scelgono l'omofobia


Ora basta! C'è un limite e quel limite è già stato valicato da troppo tempo. Un governo debole e privo di qualunque capacità politica non ha saputo fronteggiare quei movimenti politici che hanno teorizzato un'assurdità scientifica come la fantomatica "ideologia gender" con il preciso intendo di attribuirla ad altri e lanciare il più grande genocidio dell'ultimo trentennio. Le vite di migliaia di giovani sono quotidianamente messe in pericolo da una disinformazione che rischia di indottrinare all'odio i loro genitori, spingendolo a non capire che l'omosessualità è naturale (e non certo una "scelta" o una "malattia "come ipotizzato dai vari Gandolfini).
Si sta disseminando il panico e si sta creando un danno alla società solo perché il politico di turno sa che legittimare l'odio è più semplice che lavorare. C'è gente malata che farebbe di tutto pur di sentirsi dire che il loro astio verso i gay è sacrosanto e c'è una politica che legittima quella posizione malata perché sa che così facendo otterrà i loro voti (e senza nemmeno bisogno di occuparsi della mancanza di lavoro!).
All'elenco delle istituzioni che hanno deciso di istituzionalizzare l'odio si aggiungono ora anche Mantova e Potenza Picena. Nel primo caso si patrocinerà un incontro organizzato da Alleanza Cattolica e dai gruppi consiglieri della Lega nord; nel secondo caso saremo dinnanzi alle solite conferenze di disinformazione di Ginfranco Amato.
E il governo non fa nulla, mentre i cittadini sono lasciati soli mentre c'è chi arma i loro aguzzini (se non addirittura assassini).

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