Costanza Miriano invita i cristiani a dare fucili e portare ad incontri di pugilato i propri figli, così saranno veri uomini


È dalle pagine del proprio blog che Costanza Miririano ha iniziato ad elargire consigli di pedagogia ai suoi seguaci. Più opponibile è come sostenga che ogni buon cristiano debba dare armi nelle mani dei figli per educarli alla guerra e alla violenza, sostenendo che solo così cresceranno come uomini selvatici pronti a sottomettere una donna da ingravidare (quello è infatti il fine unico che si sostiene sia insito nel matrimonio).

Ottenendo un plauso pressoché unanime dei suoi fan, la giornalista scrive:

Posso orgogliosamente affermare di avere fatto inorridire moltissime mamme sulla spiaggia, al parco, in piscina, perché i miei figli hanno girato sempre armati, almeno da quando sono stati in grado di tenere in mano oggetti. «Il sonaglietto tienitelo tu, dammi la spada» deve essere stata una delle prime frasi di senso compiuto che hanno pronunciato. E siccome i poliziotti americani sono dotati di moltissime qualità ma di pochissimo senso dell’umorismo, Bernardo quando aveva tre anni a New York fu bloccato e perquisito a causa della spada di plastica che teneva perennemente infilata nei suoi calzoncini a quadretti, con la punta che lambiva le scarpe tonde da gnomo. Schiere di mamme, poi, hanno malvolentieri permesso ai loro figli di giocare a soldatini con i miei, sempre specificando che quella era comunque una missione di pace, come si affrettavano a chiedermi. No, no, giocano alla guerra, rispondevo con una certa con soddisfazione.
E sì, hanno avuto anche i videogiochi violenti, centellinati non perché fossero violenti ma perché videogiochi, e dopo il limite orario suggerivo sempre una bella giocata alla lotta tra fratelli, perché i maschi lo devono fare, e la mamma deve avere il coraggio di starsene da parte, finché i lacerocontusi sono consenzienti. Quando uno ha avuto un momento di crescita un po’ destabilizzante un amico lo ha portato a sparare, un altro a spaccare la legna in campagna, e a rimettere in sesto una vecchia moto tutta arrugginita. L'effetto terapeutico è stato rapido ed evidente.

Si passa così alla condanna dei genitori che non spronano alla violenza i figli, precisando come lei non si senta preoccupata nel permettere alla propria prole la «frequentazione del ring del pugilato, con relativi nasi ammaccati, ci preoccupa come genitori, mentre pare che a quasi tutti gli altri adulti a cui riferiamo di questa passione di nostro figlio la nobile arte del pugilato non paia tanto nobile, ma solo pericolosa per il piccolino».
Sostenendo di star leggendo con «enorme soddisfazione» un libro di Claudio Risé dal titolo "Il maschio selvatico 2", la Miriano si lancia nei suoi soliti sproloqui sostenendo che «ci vogliono far credere che non ci siano più neanche i sessi, e comunque ormai il messaggio che pare avere vinto è che tutto ciò che è istinto maschile, rudezza, autorevolezza, tutto ciò che è selvatico, forte, potente, va rifiutato, controllato, gestito, contenuto. Una vera character assassination del genere maschile».


Ma a destare particolare preoccupazione sono i commenti con cui alcuni suoi lettori si sono lanciati nel ringraziarla per quella posizione. Un utente sostiene che l'articolo metta «nel giusto risalto le differenze tra maschio e femmina. Differenze che sono costitutive del genere umano e non certo frutto della cultura, come vorrebbe la teoria gender». Sostiene che «oggi la figura del maschio è umiliata, disprezzata, censurata e massacrata in ogni modo [...] I ruoli maschili, e quello del padre in primis, sono fondamentali per una crescita equilibrata dei figli, ma anche per avere degli uomini veri, capaci di assumersi le loro responsabilità sul lavoro e nella società, capaci di essere punti di riferimento saldi per la propria comunità, condottieri, conquistatori, vincitori». Tutto questo per giungere a lamentare come «ai maschi, oggi, si insegna ad abbassare i toni, a rinunciare, a fuggire la guerra anche quando necessaria. Si insegna loro a mostrare i propri più intimi sentimenti, ad aprirsi, a pavoneggiarsi addirittura. Si intima loro di imparare dalle femmine e, qualcuno, si spinge fin quasi a chiedere scusa di essere maschio. Essere effeminati oggi è un pregio, qualcosa in più. Se coltivi una personalità forte, risoluta, aggressiva quando serve, sei subito un fascista, uno da emarginare, da disprezzare o, al massimo, da compatire». Dice così che «allora diventa importante tornare a riflettere sui ruoli e sulla figura del vero maschio, sugli ambiti di sua competenza, sui mezzi necessari che dovrebbero far parte del bagaglio naturale di ogni maschio vero».

Un'altra lettrice esordisce dicendo che «mi dà repulsione quasi fisica l'uomo che si depila, che si profuma oltre il dopobarba, che si cura troppo del vestiario e ne sa di moda e di tendenze». Ma il giudizio con cui condanna la libertà dell'uomo non è la parte più drammatica, dato che la ragazza lamenta poi che gli uomini d'oggi non siano più capaci di stuprare le donne. Dice: «Non sanno decidere, non sanno nemmeno decidere se sono innamorati di una donna o no, non dico di sposarla, ma nemmeno dire: sì sono innamorato di te, o persino ti salterei addosso... tradendo persino il dato biologico più elementare!».
Ovviamente anche lei non manca di sostenere che la mancanza di violenza sia l'anticamera dell'omosessualità, lamentando che i ragazzi non solo non stuprano le donne, ma si presentano come «bravi ragazzi magari, pure cristianucoli perché no, intonsi come monachelle dai modi tanto gentili quanto vili. Avamposto di ogni omosessualità praticata o meno». Poi, in risposta ad un'altro utente, è sempre lei a sostenere la necessità di ricorrere a «ceffoni terapeutici» dato che «più uno è uomo, più l’altra si sente donna e diventa donna migliore, e viceversa».

Qualcuno dice che «oggi i bambini sono educati ad essere effeminati, e questa non è una cosa buona. I maschi sono diversi dalle femmine e meriterebbero di essere cresciuti come maschi». Qualcun altro azzarda: «una certa tendenza mascolina allo scontro è sanamente umana e voluta da Dio». C'è pure chi sostiene che «il senso profondo di essere uomini» possa essere rappresentato dal film "Black Hawk down" di Ridley Scott attraverso la scena in cui un soldato si offre di andare alla mitragliatrice.

Ovviamente non poteva mancare poi un'ampia gamma di commenti che riguardano l'omosessualità, tra cui chi sostiene l'esistenza di una «lobby per la diffusione omosessuale e per la distruzione della famiglia naturale». Altri dicono che esista un piano segreto volto a «inondare la società con messaggi gay per desensibilizzare la società stessa» o chi rivendica che non sia un torto «dire che un omosessuale agisce contro natura» o che «il suo non è un matrimonio».
C'è chi dice che la violenza e la persecuzione dei gay sia giusta e che «certi aggressivi pronunciamenti di concili e di pontefici sulla sodomia sono ancora oggi pienamente condivisibili, per quanto mi riguarda. E se questi pronunciamenti hanno causato e causano qualche sofferenza, questo è perché la medicina è amara, spesso, ma fa bene. L'omosessualità è un vizio che causa ben più gravi sofferenze, alla persona ed all'intera società». Il riferimento è all'enciclica emanata nel 1566 da Pio V nella quale si prevedeva una punizione da parte del braccio secolare della Chiesa a chiunque fosse accusato di aver avuto rapporti con persone dello stesso sesso. Il lettore si dice anche certo che il detto «il sangue chiama sangue» sia vero «tranne il caso in cui l’odio e il sangue versato per odio, non incontri il Sangue versato dal nostro amato Signore Gesù Cristo».

Per un motivo poco chiaro, il blog di Costanza Miriano suddivide i commenti fra la pagina dell'articolo e quella dedicata al sommario. Ma è proprio in quest'ultima che è possibile imbattersi nei commenti maggiormente omofobi, tra cui chi si ostina a reputare l'omosessualità come una scelta o una malattia.
In risposta a chi osserva che non basta spingere i figli alla violenza per poter pensare che cresceranno eterosessuali, c'è chi dice: «io credo che l’orientamento sessuale sia quanto di più malleabile e modificabile si possa immaginare. Ed è per questo che ritengo assurdo tentare di modificare il corpo per accordarlo ai propri gusti sessuali (cosa semplicemente impossibile e ridicola), anziché cercare di modificare i propri gusti sessuali per accordarli al proprio corpo (cosa che molte persone hanno già fatto!). Quindi il fatto di giocare con i soldatini da bambino non garantisce che, da grande, un uomo non possa cercare e trovare altre cose rispetto alla norma. Però, ne sono convinto, aiuta il bambino a conoscere ed individuare sempre meglio la propria identità sessuale». Poi aggiunge: «I gusti sessuali sono sbagliati sia nelle persone cosiddette omosessuali, sia nelle persone cosiddette transessuali e, per questo motivo, dovrebbero essere corretti o, almeno, censurati».
Un altro dice «che le religioni d'origine abramitica condannino l'omosessualità non è dubbio, resta da vedere l'aspetto medico-biologico». Ma a tal proposito suggerisce come «una posizione saggia» il dire che «quel che asserisce la scienza è affar suo, noi ci limitiamo ad affermare quella che è la legge del Signore».
L'apoteosi dell'insulto viene però raggiunto nel commento che afferma: «Io non so se l’omosessualità sia una malattia psichiatrica o no, quello che è certo è che si tratta di un comportamento privo di significato, dal punto di vista sessuale, e privo di conseguenze, a parte il piacere». L'utente è poi lo stesso che qualche commento più in là sostiene che il «carcinoma del colon-retto è molto frequente nei sodomiti» per sostenere che in natura l'omosessualità sia inutile dato che «sul piano scientifico, non è possibile attribuire al comportamento omosessuale una qualunque funzione biologica sensata e dimostrabile, per cui mi sembra legittimo definire tale comportamento totalmente estraneo alla biologia umana e, di conseguenza, assurdo sul piano morale; mentre è assolutamente inoppugnabile la funzione riproduttiva correlata al comportamento eterosessuale, con tutto quello che ne consegue sul piano morale». Insomma, gli eterosessuali sono il bene i gay sono il male assoluto dato che lui fa parte del primo gruppo e vuole sentirsi superiore per diritto di nascita.

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