I fan di Adinolfi contro la Giannini: non vogliamo essere tutelati dalle menzogne


«Adinolfi ci dà la possibilità di discriminare e noi non interessa sapere se ci sta mentendo o meno». È più o meno questa la rivendicazione dell'integralismo cattolico che incacano come una «minaccia» l'ipotesi della Giannini per la denuncia di chi alimenta la fobia verso la fantomatica «ideologia gender» nelle scuole attraverso una falsa propaganda.
Ovviamente non ci vorrebbe molto a comprendere che una denuncia non è una minaccia: chi ha delle ragioni non averebbe certo timore del giudizio. Anzi, una sentenza a proprio favore legittimerebbe la propria posizione... ma qui non si è dinnanzi a posizioni basate sulla falsità dove difficilmente potrà essere fatto passare come un'opinione il presentare fatti diversi da quelli reali.
È un opinione il sostenere la contrarietà a qualcosa, non l'andare in giro a dire che esiste un documento che vuole insegnare la masturbazione ai bambini da 0 a 4 anni. Il timore è proprio che il giudice possa leggere il testo integrale ed appurare che non è assolutamente vero ciò che viene detto durante quegli incontri pubblici. Questo è il timore di chi commercia oggi in odio, ma poco chiaro è perché la gente non voglia che i giudici analizzino quei testi. Un processo sarebbe proprio a tutela di tutta quella gente che oggi si dice spaventata e che avrebbe il diritto di sapere se ciò che gli è stato detto è una bufala inventata di sana Pianta.
Eppure qui si è dinnanzi a gente che non vuole essere tutelata, forse perché già sa di vivere in una bugia. Quello che a loro interessa è che Adinolfi gli sta dando la possibilità di dare libero sfogo ai loro più istinti più bassi e li stia legittimando a poter dire ai figli che i gay vanno picchiati (ovviamente dopo aver minacciato la scuola di ripercussioni qualora la violenza di genere venga punita).
Chi non vuole che una menzogna venga a galla non può essere in buonafede. In fondo chi vuole quell'odio ne è automaticamente escluso perché, come avvenuto anche sotto il nazismo, qui non si è dinnanzi ad un movimento che rivendica i propri diritti, ma davanti a chi vuole che gli altri non abbiano le medesime tutele. Si è dinnanzi al fascismo più puro dove le menzogne sono l'unica chiave che permette di legittimare quell'odio verso il prossimo.
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