Il M5S Sicilia chiede sia fatta chiarezza sull'isteria gender: «Troppe falsità, le mamme hanno paura»


«Troppe falsità, le mamme hanno paura». È con queste parole che deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle della Sicilia hanno chiesto all'assessorato alle Politiche sociali di fare sentire la sua voce con una nota diretta agli Enti locali.
L'isteria alimentata da convegni basati sulla falsità e circolari dall'odore dell'incostituzionalità stanno facendo il gioco di chi vuole seminare il terrore a fini politici sulla base di una fantomatica teoria che -a detta loro- mirerebbe ad annullare la sessualità dei bambini e di mantenere il controllo demografico. Ed è dinnanzi a tutto questo che i deputati denunciano come «informazioni distorte e false, e soprattutto tanta, tantissima confusione, che rischia di spaventare inutilmente i genitori. Occorre fare chiarezza, e bisogna farla in fretta. Per questo chiediamo alla Regione l’emanazione di un circolare diretta agli Enti locali, che sgomberi il campo dai ogni possibile equivoco».
In particolar modo è in corso una campagna denigratoria del comma 16 dell'articolo 1 della riforma della scuola, peraltro completamente estrania a qualsivoglia teoria denunziata: «Il piano triennale dell’offerta formativa -precisa il Movimento- assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori».

«Si sta cercando -affermano i deputati Cinquestelle- di collegare la legge e questa supposta teoria. In Sicilia ma, anche in tantissime parti d’Italia si sono svolti incontri pubblici (spesso spesso sostenuti da presidi ed enti locali) per mettere in guardia le famiglie dai supposti pericoli della presunta teoria gender e spingerle a firmare un inesistente referendum. Nel corso di questi incontri vengono diffuse informazioni decontestualizzate (estratte dal documento dell’Organizzazione mondiale della sanità) e strumentali, sintetizzate in un volantino esplicativo che prospetterebbero perfino l’insegnamento di pratiche come la masturbazione. Ovviamente il documento prodotto dall’Oms non è strettamente collegato col testo -tra l’altro pessimo- della Buona scuola e mira, tra le altre cose, alla prevenzione delle gravidanze precoci ed indesiderate, alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, alla prevenzione delle violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione».

Da qui l’esigenza di fare chiarezza che i deputati a sala d’Ercole hanno messo nero su bianco in una nota inviata all’assessorato alle Politiche sociali. I parlamentari intanto hanno depositato una interrogazione relativa all’applicazione della legge Regionale 6/2015, recentemente approvata all’Ars, ( “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Istituzione del registro regionale delle unioni civili”) nonché sull’istituzione del registro delle Unioni civili, che doveva essere istituito entro 90 giorni a partire dal 4 marzo 2015.

«Lungi da noi difendere "La Buona Scuola" -afferma la deputata Cinquestelle Claudia La Rocca- ma ciò che riteniamo pericoloso è spargere il panico fra le famiglie diffondendo informazioni a tratti false o decontestualizzate. Prevenire le discriminazioni, quindi il bullismo, la violenza fisica e psicologica, non può che essere un valore aggiunto per la società di oggi, non può che rendere i bambini degli adulti migliori, contrastando, o meglio prevenendo, ciò che purtroppo avviene nella realtà di tutti i giorni. La buona regola per tutti sarebbe cercare le informazioni dalle fonti per evitare strumentalizzazioni su temi così delicati. Con l’occasione ricordo la norma approvata recentemente in Sicilia, lr 6/015, per contrastare le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale, un grande segnale di civiltà da parte nostra Sicilia e per il quale auspichiamo l’immediata applicazione.”

«Sono innumerevoli -aggiunge la deputata Valentina Palmeri- le assurdità che si sono diffuse in maniera virale attraverso sms, social network e, addirittura, convegni e presentazioni di libri, provenienti da alcuni ambienti, credo e spero ristretti, che francamente non hanno nulla a che vedere con i contenuti della legge. Ad esempio, invece di dire che, correttamente, la legge vuole ridurre gli stereotipi dei ruoli sociali tra uomo e donna e combattere la violenza di genere con la cultura del rispetto e della reciprocità, alcune menti malate parlano di corsi di masturbazione per bambini dai 0 ai 4 anni, abusi e pornografia ai bambini. Quello che mi scandalizza e mi indigna di più è che, questo martellamento, ha fatto venir fuori una serie di pregiudizi e chiusure che provengono dallo stomaco e dal considerare le diversità anormalità e deviazione, cosa che poi può sfociare in discriminazione, bullismo, prevaricazione, omofobia, fenomeni che purtroppo abbondano nella nostra società e nelle scuole, che poi, da mamma, considero i veri nemici dei bambini e dei ragazzi e le vere immoralità da combattere».
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