Roma tapezzata di manifesti abusivi anti-gay
Manifesti anti-gay sono apparse in varie parti della Capitale. Il messaggio presentato è il medesimo dei manifesti omofobi affissi da Carlo Giovanardi tapezzò Modena e poi ripresi a Verona dai Giuristi per la vita, Donum vitae, Medici Cattolici Italiani Verona, Voglio la mamma, Nicolò Stenone. Nel caso di Roma, i manifesti risultato tutti abusivi ed anonimi.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha commentato: «Si prende di mira il disegno di legge Cirinnà che prevede la stepchild adoption. Sono manifesti vergognosi che inducono all'omofobia e che vogliono condannare migliaia di bambini all'infelicità. Chiediamo al sindaco di farli rimuovere e a tutti di condannare queste manifestazioni discriminanti. Purtroppo ci sono gruppi estremisti che vogliono attaccare i gay».
Un plauso unanime all'atto illegale è invece giunto dai gruppi impegnati nella propaganda dell'omofobia, da sempre favorevoli alla diffusione di generalizzazioni che possano mettere a repentaglio la vista stessa dei migliaia di cittadini. A lodare l'operato dei vandali troviamo la Manif pour Tous di Empoli, Il Secolo d'Italia, Militia Christi e realtà vicine a Forza Italia.
A loro poi si aggiungono i soliti gruppi d'odio presenti su Facebook (non certo apolitici dato che basta verificare il dominio per scoprire che risulta registrato da un tizio di Sorradile che sui social network si presenta con il simbolo di Forza Nuova e con un crocefisso). C'è chi sostiene che sia uno scandalo non permettere la falsificare dei fatti pur di alimentare l'omofobia in modo illegale, altri sostengono che la rimozione di manifesti abusivi sia un atto da «gaystapo». Insomma, se si può fare del male alla comunità lgbt, allora deve essere levito anche delinquere.
La falsità del messaggio proposto nel manifesto appare evidente. Una frase sostiene: «La cosiddetta stepchild adoption prevista dal disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili consientirà alle coppie omosessuali di procurarsi e adottare un bambino. I figli non si comprano».
In realtà gli unici a sostenere una cosa simile sono i vari Adinolfi e Provita. La legge in questione non prevede alcuna legalizzazione della maternità surrogata ma un riconoscimento dei diritti di figli delle coppie eterosessuali. Tra questi vi sono tutti i figli naturali avuti da precedenti relazioni.
Nel caso di maternità surrogata, lo stato italiano pffre pieni diritti a tutti i figli delle coppie eterosessuali che sono ricorsi a tale pratica (la maggioranza) e punisce i figli chi di ha due genitori dello stesso sesso attraverso pratiche che li rendano orfani di uno dei due genitori. Il sostenere che questa legge permetta di "procurarsi" dei figli è una mera menzogna che vuole semplicemente disinformare e creare odio nei confronti delle famiglie omogenitoriali.