Anche il TGR Marche dà voce all'isteria gender: «È un serio pericolo»


Dopo il servizio trasmesso dal TRG Molise, la Rai torna a dare voce alla propaganda di Gianfranco Amato dalla sua sede molisana. Ancora una volta, dunque, i soldi del canone sono andati a finanziare tesi mistificatrici basate sul nulla, fomentando isteria con la diffusione di teorie inesistenti teorizzate proprio da chi le critica. Quasi ci fosse dietro un'unica regia, anche in questo caso il servizio si è aperto sostenendo che ci siano "molte persone" pronte ad ascoltare Amato, si è poi spacciata la fantomatica "ideologia gender" come se fosse un qualcosa di reale e si è poi concluso il tutto sottolineando con foga la presenza del vescovo locale (quasi come se il nome di un religioso dovesse legittimare quelle follie).

Il testo del servizio è da pelle d'oca:

Molta gente all'appuntamento di Jesi con Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la vita. Amato ha esposto la sua posizione, sostenendo che la teoria gender, per cui non si è un uomo donna in base a come la natura ci ha strutturati ma semplicemente a come ci si sente al momento, è un concetto devastante. Una bomba atomica che uccide l'anima. Secondo il giurista si sta chiudendo un cerchio che ha visto prima l'uomo arrogarsi il diritto di decidere sulla morte con l'eutanasia, quindi sulla vita con la fecondazione artificiale e adesso addirittura sul genere.
Tra il pubblico c'era anche il vescovo di Jesi , monsignor Gerardo Rocconi, il quale è anche intervenuto e ha ribadito che la questione gender esiste davvero e che i suoi risvolti sono un serio pericolo per la famiglia naturale, un uomo donna, e per l'educazione dei figli. E se i paesi anglofoni, ha proseguito il presule, sono già da qualche anno di anche su questa strada, qui in Italia si cerca di farla dilagare attraverso vari canali come l'informazione, la cultura, l'educazione, la magistratura e gli interventi legislativi.

Senza mai sottolineare come le tesi sostenute si basassero su estrapolazioni ideologiche assai lontane dalla verità (perché nessuno vuole insegnare ai bambini a masturbarsi, nonostante l'avvocato spergiuri il contrario), il servizio propina incisi volti a sostenere che la sessualità si possa davvero scegliere sulla base del momento, così come lancia frasi gravi in cui un prete sostiene che la giustizia e la leggi siano da intravedersi una minaccia dinnanzi a chi inneggia a privilegi esclusivi basati sul diritto di nascita.

E l''ennesima vergogna, pagata con soldi pubblici rischia anche di rappresentare un pericolo per migliaia di cittadini (che peraltro pagano il canone, ritrovandosi come gli ebrei a cui veniva chiesto di pagare il biglietto che li avrebbe condotti nei capi di sterminio). Il procurato allarme, infatti, rischia di generare reazioni e nulla può dirci quale possano esserci. Ad esempio fra i fan di Amato c'è pure chi si dice pronto ad uccidere qualsiasi insegnante dovesse dire dire al figlio che la violenza di genere è sbagliata (ma in fondo è difficile aspettarsi atteggiamenti diversi dato che basta navigare per le pagine di Amato per imbattersi pure in apprezzamenti dell'amministratore nei confronti di chi si presenta con l'immagine di Mussolini).

Clicca qui per guardare il servizio trasmesso dalla Rai.
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