Comuni leghisti diffondono l'isteria: anche Terno d'Isola patrocinerà la disinformazione di Amato


Giovedì prossimo Gianfranco Amato torna a spargere disinformazione nella bergamasca, ancora una volta attraverso un simbolo istituzionale che il Comune di Terno d'Isola ha voluto concedere attraverso un patrocinio congiunto con la parrocchia di san Vittore Martire.
Presso l'oratorio di San Giovanni Bosco, i cittadini verranno sottoposti alla consueta propaganda terroristica del presidente dei Giuristi per la Vita. Probabilmente saranno invitati a deridere la transessuale Charlie, saranno indotti a pensare che qualcuno voglia insegnare la masturbazione ai bambini di quattro anni o che i transessuali chiedano il cambio di sesso ai tribunali sulla base di come si sentono quella mattina... tutte falsità ma che nessuno potrà contestare dato che quei convegni sono rigorosamente a senso unico e privi di qualunque possibilità di contraddittorio.
Non stupisce neppure come l'operazione politica ci riporti ancora una volta alla Lega Nord, con un'amministrazione guidata dal legista Corrado Centurelli (in quota al Carroccio anche come consigliere provinciale).

È ormai sempre più evidente come la bufala gender non sia altro che una mossa politica, propagandata capillarmente sul territorio da partiti politici ben precisi. Praticamente si è dinnanzi ad un abuso del ruolo istituzionale per tramutare i comuni in centri di propaganda ideologici volti ad alimentare un antieuropeismo che possa portare voti ai partiti pro-Putin. Ed ovviamente poco interessa se quella disinformazione rischi di mettere a rischio la vita di migliaia di persone.

In fondo pare che ormai sia Amato a decidere: appoggia l'introduzione di mozioni di stampo fascista, diffonde isteria per fini politici e indica quali siano i partiti da votare. Il tutto perché gli piace andare in giro a sostenete che l'omosessualità sia un peccato e che la sua (presunta) eterosessualità debba granatigli maggiori privilegi. Il tutto mentre il governo continua a rimanere in silenzio dinnanzi alla diffusione di menzogne che mirano a ledere la dignità e la sicurezza delle persone lgbt.
Qui ovviamente non si parla di limitare la libertà di espressione, si tratta solo di capire se quello che Amato afferma è una falso o meno. E se di menzogne si tratta, allora c'è del dolo che lo Stato ha il compito di contrastare attraverso una corretta informazione e attraverso la liberazione dei Comuni da una lobby che vuole convertire le istituzioni in centri di propaganda che ricordano gli orrori della manipolazione educativa delle dittature genocide del XX secolo e la colonizzazione ideologica della Gioventù Hitleriana.
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