Il Giornale rasenta la follia nell'alimentare paure infondate verso la stepchild adoption


Non accenna a scemare la campagna d'odio messa in atto da Il Giornale, impegnato con tutte le sue forze nell'alimentare violenza e stigma sociale verso i gay. Quello stesso giornale che ha strenuamente difeso il le scappatelle con prostitute di Berlusconi e il suo aver condotto in parlamento donne con cui aveva avuto rapporti sessuali, ora fa del finto moralismo per cercare di impedire che i figli dei gay possano avere gli stessi diritti dei figli degli eterosessuali.
Ovviamente quel giornale non si è mai domandato se una casa ricolma di olgettine fosse un motivo per chiedere a gran voce che i figli del loro editore fossero privati dei loro diritti, ma dinnanzi ad un singolo caso avvenuto in Canada è sufficiente per chiedere che migliaia di bambini siano privati dei loro diritti. Quando si dice non avere morale né dignità alcuna.

In un vergognoso articolo firmato Giuseppe De Lorenzo, il quotidiano si lancia nel sostenere:

I politici nostrani che sostengono e spingono per la stepchild adoption contenuta nella legge Cirinnà voluta da Renzi, si dicono certi che questa apertura alle adozioni gay non comporterà ulteriori sviluppi.Ovvero che tra qualche anno il Parlamento non cederà alla richieste di adozione "diretta" dei bambini da parte delle coppie omosessuali.C'è poco da crederci. E chissà che dopo la stepchild adoption, eventuali adozioni a coppie gay, non si arrivi -come in Canada- alle adozioni per i terzetti omosessuali. Altro che poligamia. Qui si parla di tre persone che vivono bene insieme, forse si amano, e quindi vogliono fare una famiglia. Il ragionamento -nella testa di chi ha sempre sostenuto che l'unica cosa fondamentale per "fare famiglia" fosse l'esistenza del "l'amore"- dovrebbe valere anche nel caso del terzetto. Sia gay che eterosessuale.

La modalità propagandistica dell'articolo è la solita: un giornalista elabora tesi assurde e le attribuisce a persone che mai hanno pronunciato quelle persone, lamentando poi che quelle tesi siano folli.
Ed è così che il quotidiano di Salluti sostiene che tutti i gay del mondo debbano rendere contro della decisione assunta da una singola copia che vive in Canada, peraltro in una situazione che non ha nulla a che vedere con la legge sulle unioni civili in discussione in Italia. È un po' come se chiedessimo a De Lorenzo del perché sia avvenuto il delitto di Cogne, sostenendo poi che i matrimoni eterosessuali siano dannosi e pericolosi. La follia è evidente, ma non per chi fa leva sull'ignoranza e sulla voglia di legittimazione dell'odio di lettori che venderebbero la madre pur di sentirsi dire che p giusto scendere per strada e picchiare il primo gay che si incontra.

In merito alla storia, si parla di tre gay che vivono assieme e che vogliono avere figli da single. Una storia che non cambierebbe di una sola virgola se si trattasse di eterosessuali, eppure è sull'orientamento sessuale che si fa leva. Falsificando e mentendo.
Dinnanzi a tanta vergogna, la vera domanda è il chiedersi come sia possibile che l'ordine dei Giornalisti non sia ancora intervenuto a stracciare la tessera del direttore di una giornale che viola praticamente ogni singolo punto del codice deontologico professionale (e forse anche qualche legge del codice penale).
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