La World Medical Association ha depennato la transessualità dalla lista delle patologie


La World Medical Association, che raccoglie oltre 100 associazioni mediche nazionali, ha sancito che la transessualità non è da ritenersi una patologia. La presa di posizione è stata adottato su iniziativa della Federal Medical Association nel corso dell'Assemblea Generale tenutasi nel fine settimana a Mosca.
Nella classificazione internazionale delle malattie e problemi di salute (ICD-10) la transessualità è ancora inclusa nella lista dei disturbi della personalità e del comportamento. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha in programma l'inclusione della modifica nella lista che entrerà in vigore nel 2017.

Nella sua relazione finale, la World Medical Association ha sancito che «ognuno ha il diritto di determinare il proprio genere» e che «l'incongruenza di genere non è di per sé un disturbo mentale».
L'organizzazione invita a mettere ogni strumento clinico e professionale (tra cui la logopedia, la terapia ormonale, gli interventi chirurgici e l'assistenza psicologica) a disposizione di tutte le persone che soffrono di incongruenza di genere al fine di ridurre o prevenire pronunciato disforia di genere.
In merito alla castrazione obbligatoria (tutt'ora prevista anche in Italia e fortemente candeggiata durante le conferenze di disinformazione di Gianfranco Amato), l'associazione mondiale «ribadisce la sua posizione sul fatto che nessuna persona, indipendentemente dal sesso, etnia, status socio-economico, condizioni di salute o disabilità, debba essere sottoposta a sterilizzazione forzata o costrizione permanente. Questo include anche la sterilizzazione come condizione per rettificare il sesso registrata sui documenti ufficiali di seguito di cambiamento di sesso».
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