Ma quale "gender" nella riforma scolastica! Le rivendicazioni erano le medesime ancor prima che la norma venisse scritta


Più di un anno fa, l'11 giugno 2014, la Fraternità Sacerdotale San Pio X organizzò a Seregno una conferenza dal titolo "L'Omosessualismo all'assalto della Civiltà Cristiana".
La premessa posta dagli organizzatori è che «l'omosessualismo» sia una «ideologia mirante a negare il perno stesso della creazione e della continuazione del creato».
Attraverso gli interventi di Alessandro Fiore (redattore della rivista Notizie ProVita) e di Matteo D'Amico, don Ludovico Sentagne era intenzionato a sostenere l'esistenza di «un'ideologia che, ben più che affermare la normalità di una condizione oggettivamente disordinata, si spinge a valorizzarne la dimensione sociale».

Se Fiore Fiore prese di mira l'Unar e l'Oms, D'Amico preferì sostenere che «la legislazione omosessualista affida sempre più alla scuola (pubblica) l' "educazione sentimentale" dei bambini e dei giovani che devono essere lasciati liberi di trovare all'interno della gamma delle possibilità della coscienza il proprio genere». Da qui il suo sostenere che:

L'educazione dei figli appartiene originariamente ai padri e questi, quando ve ne sia la necessità, possono soltanto delegarla ad altre istanze come la scuola. In un tempo in cui la pubblica istruzione e l'istruzione privata riconosciuta e paritaria sono costrette o semplicemente optano per progetti educativi destinati a distruggere le anime e i corpi, si crea un dissidio tra il dovere naturale e cristiano dei padri di educare e difendere i figli e la pretesa statale di formarli secondo l' "etica civile". La "scuola paterna", la scuola organizzata dai padri che l'ordinamento giuridico italiano ancora non vieta, diventa allora un'efficace forma di resistenza alla rivoluzione in atto. In questo senso la relazione di D'Amico si è conclusa con un appassionato appello ai padri a essere tali, a riprendersi ciò che per natura loro appartiene, a far sì che i figli diventino a loro volta padri e madri, perché i padri, e non gli stati, sono i legittimi eredi della terra.

Non mancarono ovviamente anche le solite minacce, come il sostenere che i figli sarebbero potuti tornare a casa dicendo di voler diventare donna o asserendo che Arcigay distribuisca volantini pornografici agli studenti. Allo stesso modo anche l'ignoranza ha fatto da padrone, con relatori pronti ad affermare che l'essere gay o bisessuale sia un genere (anche se sappiamo tutti si tratti di un orientamento sessuale, dato che gay e lesbiche si identificano generalmente come uomini o donne). Si afferma poi che l'Oms voglia imporre ai genitori di far giocare con le bambole i figli maschi, che sia necessario insegnargli la masturbazione precoce, che alcuni ragazzi siano stati obbligati a leggere romanzi "omosessualisti" e via discorrendo. insomma, l'esatto repertorio (con tanto di medesimi riferimenti) che oggi Gianfranco Amato porta in giro per l'Italia allo scopo di creare disinformazione e odio.

Ecco dunque che diviene evidente come le bufale sulla riforma della scuola e sulla necessità di non contrastare la violenza di genere (oggi sostenute proprio da queste associazioni) non siano altro che un paravento per tesi che erano già sostenute un anno fa. le rivendicazioni erano le medesime anche quando quella legge none ra stata neppure scritta.
Quello che appare evidente è anche che la propaganda anti-gay si sia evoluta nel linguaggio, cercando di nascondere sempre più l'intento discriminatorio verso gay e lesbiche (oggi non più citati espressamente) così come oggi si evita di dibattere sul fatto che il criticano debba necessariamente condannare gli omosessuali (nella conferenza Fiore aveva dedicato una lunga parte del suo discorso difendere le condanne all'omosessualità nell'Antico Testamento, sostenendo che qualcuno voglia introdurre una «teologia omosessualista»).

Un altro punto che oggi è stato omesso (ma ai tempi era evidente) viene sottolineato da Fiore nel suo sostenere che l'obiettivo primario sia impedire una «disinibizione sessuale». Dichiarà che «ogni perversione sessuale diventa normale perché il gender non conosce la legge naturale e ogni orientamento ha diritto di cittadinanza» e cercò pure di far rientrare la zooofilia e la pedofilia fra gli orientamenti sessuali. Anzi, dichiarò:

La pedolfilia entra in due modi anche attraverso la scuola. Da una parte cominciare la sessualizzazione dei bambini dall'inizio è la miglior forma per imporre la teoria. D'altra parte, anche la pedofilia può essere riconosciuta come orientamento sessuale.
e di fatti, se ci rifacciamo alle direttive dell'Oms, nella pratica non fanno altro che promuovere comportamenti di tipo pedofilo.
Questo sbocco della teoria gender nella pedofilia non ci deve sorprendere perché c'è una prevalenza fra i fondatori della teoria gender di una quantità sorprendente di pedofili.

Giusto per non farsi mancare nulla, si arrivò anche a sostenere collegamenti fra gender, omosessualità, satanismo orgiastico e sacrifici umani. Si sostenne che «la promozione» di diversi orientamenti sessuali causi danni psicologici e fisici ai bambini perché i gay hanno trenta volte più probabilità di avere gravi malattia sessualmente trasmissibili e hanno maggiore esposizione alla depressione, abuso di droghe e suicidi.
Insomma, dati citati a casaccio in cui si omette di far notare come si sia i principali responsabili di quelle morti (o di come i dati sulla trasmissione dell'HIV siano infondati). Anzi, pare proprio che il redattore di ProVita ci tanga a far passare l'idea che basti l'oscurantismo sulle diversità sessuali per avere la certezza che i propri figli cresceranno eterosessuali.
Al limite del sadismo è il suo affermare che «Anche la percentuale si suicidi è molto più alta soprattutto tra i transessuali. Il numero di suicidi fra i transessuali è pazzesco, è sul 40%». Peccato che ad ucciderli non sia la transessualità, ma l'odio coltivato in quei convegni.
Assurdo è poi come si sia cercato di alimentare la paura nel sostenere che ogni educazione alla diversità miri a far diventare gay i bambini, sostenendo che «Un bambino che ha queste idee non potrà mai costruire nulla di solido nella sua vita» o che «si mira a corrompere ciò che poteva restare di puro nella società, cioé la coscienza innocente dei bambini»

Clicca qui per ascoltare l'audio della conferenza.
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