Maroni fa il suo convegno omofobo, ma ormai l'omofobia istituzionalizzata non fa più notizia


Come da programma, la Regione Lombardia ha infangato il logo dell'Expo e le sedi istituzionali pagate dai cittadini per promuovere l'omofobia. Il programma proposto non era troppo dissimile da quello già visto lo scorso gennaio, con una schiera di fomentatori dell'omofobia lasciati liberi di vomitare oidio a senso unico. La contestazione era vietate e le tesi omofoniche già annunciate.
Certo, è stato annunciato che in una regione dove si possono aspettare anche undici mesi per avere una visita specialistica in ospedale le risorse pubbliche verranno destinate all'istituzione di un servizio telefonico per denunciare ciò che non esiste, ma alla fine le sorprese sono state poche: la Lombardia ha semplicemente ribadito che nel suo territorio non c'è posto per i gay e che la violenza verso i ragazzi lgbt nelle scuole è un qualcosa che verrà tutelato dalla giunta leghista.
Ma in fondo ormai l'omofobia non fa più notizia. Ogni giorno compaiono centinaia di articoli scritti da ProVita, la Nuova Bussola Quotidiana o Il Giornale con lo scopo di alimentare un sentimento d'odio; numerosi comuni patrocinano i convegni di disinformazione di Gianfranco Amato anche a costo di mettere a rischio la vita di una parte dei cittadini; Renzi tratta sui diritti delle persone come se la loro vita valesse meno di una poltrona... L'Italia è omofoba e ormai lo si è capito e si è capito: vivere in Italia significa vivere in uno stato fascista in cui la dignità delle persone non è garantito e in cui la Carta Costituzionale è ormai usata con altre finalità nei bagni dei palazzi del potere. Come può dunque l'ennesima conferenza omofoba stupire?
Non è dunque un caso che questa volta nessuno si sia neppure preso il disturbano di protestare, perché è inutile protestare con altro uno stato non ti vuole. Che dovremmo aspettarci da chi ha dato ascolto all'integralismo anche quando si trattava semplicemente di affermare che picchiare a sangue un gay è reato? Il Governo Renzi non è riuscito a dirlo e alla fine se n'è uscito con un testo in cui si diceva che è reato picchiare un gay solo se a farlo non è un cristiano.
Solo alcuno ragazzi hanno osato scrivere "No all'omofobia" dinnanzi alla sede del convegno, ma la scritta è ovviamente stata rimossa perché ritenuto un messaggio inaccettabile per i partecipanti. Eppure le scritte che inneggiano alla morte dei gay rimangono lì per decenni, senza che nessun politico si preoccupi di come possa sentirsi un adolescente che non può alzare lo sguardo da terra senza percepire odio nei propri confronti.
Alla fine gli unici ad essersi lamentati sono stati i giornalisti, relegati all'esterno della sala in modo da prevenire quanto avvenuto lo scorso gennaio (sia mai che potessero notare Maroni mentre stringeva la mano ad un qualche pedofilo seduto fra i posti riservati alle autorità come avvenuto a gennaio, ndr).

Maroni pare sia intervenuto al convegno con le sue solite frasi piene d'odio: «Noi oggi siamo qui perché ci crediamo, perché vogliamo rivendicare il ruolo della famiglia naturale nel nutrire il futuro, il nostro futuro. Noi come Regione Lombardia ci crediamo e per questo adottiamo tante misure, avendo ben chiaro il contesto e quali sono i nostri punti di riferimento, i nostri valori su cui vogliamo investire. Per questo abbiamo adottato tante misure, che fanno della Lombardia una Regione all'avanguardia, per nutrire la famiglia, intesa come 'la società naturale fondata sul matrimonio', come la definisce la Costituzione italiana».
Insomma, le famiglie gay non vengono ritenute naturali e saranno escluse da qualunque politica, costrette a pagare tasse salatissime che andranno coprire le spese di diritti riservati ad altri sulla base di un diritto di nascita. L'eterosessualità conferirà maggiori diritti e l'omosessualità sarà di fatto tassata.

Va bene, a questo punto divertitevi pure ad ucciderci tutti. Poi vedremo se vi piacerà lo stato che avrete devastato e riportato al Medioevo. E state pur certi che la gente indottrinata all'odio non ci metterà molto ad individuare qualcun altri da odiare e da discriminare... e magari la prossima volta sarà il vostro turno e sarete voi ad essere vittime di menzogne, insulti ed offese nel nome dell'italiano ariano di razza bianca e fede cristiana.
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