ProVita shock: «L'omosessualità non è normale e fa male alla salute come il fumo»


Continua senza sosta la campagna di disinformazione e di incitamento all'odio da parte dell'associazione integralista ProVita, una realtà che dedica tutte le propria energie a cercare di alimentare la violenza con il benestare di un Governo che gli ha concesso lo status di "onlus".
In un articolo firmato da Francesca Romana Poleggi, l'associazione tocca il fondo nel cercare di convincere i propri lettori che la discriminazione dei gay sia una atto i benevolenza verso i gay stessi, dato che l'omosessuale deve essere ritenuto un malato. Scrivono:

Nei moderni corsi di “educazione” sessuale, ideologizzati dal gender e dall'omosessualismo, si insegna, anzi –si deve insegnare, è parte del programma– che l’omosessualità è naturale, normale (ricordiamo che non tutto ciò che esiste, anche fosse molto comune, è naturale o normale. Per esempio, le persone che nascono senza braccia scrivono con i piedi: ciò non vuol dire che sia normale né naturale scrivere con i piedi).

Si passa così al sostenere che la loro ideologia discriminatoria non c'entri nulla con il giudizio morale che stanno propagandando, ma che la discriminazione sia necessaria per tutelare la "salute pubblica":

Non vogliamo, però, in questa sede tirare in ballo l'etica. Vogliamo parlare di “diritto alla salute” delle persone con tendenze omosessuali (anche se il “diritto alla salute”, per certi versi, è assurdo: si può avere diritto alle cure, ma non si può pretendere, realisticamente, il diritto a non ammalarsi…). Comunque va tanto di moda sbandierare il “diritto alla salute”, in tutte le salse: ci adeguiamo alla neolingua, per questa volta.
Ebbene insegnare che i rapporti omosessuali sono normali lede il diritto alla salute delle persone con tendenze omosessuali e delle nuove generazioni.

Sfoderando tutti i preconcetti possibili, l'associazione inizia a citare dati a casaccio e a decontestualizzare varie affermazioni. Il tutto al solo fine di dichiarare che: «i ricercatori concludono che le persone con un comportamento omosessuale sono a maggior rischio di disturbi psichiatrici». Si passa così al solito sostenere che l'omofobia non esita e che i gay siano malati a priori, finendo poi con il sentenziare: «Noi torniamo a ribadire che –a prescindere dalle considerazioni morali– la pratica dell’omosessualità fa male alla salute. I veri omofobi sono coloro che nascondono questi problemi alle persone LGBT. Sono come chi pretendesse di negare che il fumo fa male».

Si sostiene così che sia necessario insegnare ai bambini i che i gay è gente malata e che i rapporti omosessuali devono essere stigmatizzati, temuti (e magari puniti con il bullismo omofobico). Sempre attraverso le solite affermazioni decontestualizzate, l'associazione si spinge sino a sentenziare:

Ancor più grave, poi, è inculcare la normalizzazione dei comportamenti omosessuali alle nuove generazioni. Eppure l’omosessualismo sottende i moderni corsi di “educazione” sessuale che devono essere impartiti nelle scuole di tutto il mondo.
Sono promossi dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, anche nei Paesi in via di sviluppo, con il ricatto, come condizione per ottenere aiuti.
Questa educazione sessuale “abusiva” è ancora radicata sulle ricerche di Alfred Kinsey, noto per avere molestato sessualmente i bambini (più di 2000, anche neonati) per i suoi esperimenti. La dottoressa Judith Reisman, che ha dimostrato il lato oscuro delle ricerche di Kinsey e la scarsa attendibilità dei risultati dei suoi Rapporti, sostiene che Kinsey (che da bambino subì egli stesso abusi e soffriva di disturbi del comportamento gravi – si masturbava fino a farsi del male) è uno dei tanti psicopatici che esasperano le concezioni freudiane sulla sessualità dei bambini e sostengono, come molti teorici della pedofilia, che i bambini fin da piccoli sono soggetti sessualmente maturi e eroticamente smaliziati: saremmo noi adulti che li “educastriamo” (termine usato da Mario Mieli).

Insomma, l’omosessualismo fa male agli omosessuali. L’omosessualismo è il vero portatore di omofobia. E ai ragazzini bisogna lasciarli stare: al momento e nel luogo opportuno –diverso per ciascun bambino– i genitori sapranno spiegare la bellezza del corpo sessuato, la funzione degli organi sessuali e la complementarietà tra maschio e femmina, che davvero è naturale e che serve a dare forza generativa all’amore.

Ora c'è da chiedersi se ancora una volta il Ministero della Salute non prenderà provvedimenti dinnanzi all'ennesimo atto violento con cui un'associazione violenta cerca di fomentare paure infondate attraverso falsi allarmi sanitari. Sostenere che i gay siano anormali o cercare di far passare l'idea che l'omosessualità sia alla base di malattie o problemi psichiatrici non è solo falso, è un crimine e una istigazione all'odio inaccettabile.

Clicca qui per leggere l'articolo pubblicato da ProVita.
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