Sicilia, aggredito al bar perché gay


L'incitamento all'odio da parte dell'integralismo cattolico continua a mietere vittime, mentre proseguono i comizi di pura menzogna con cui si cerca di alimentare ancora di più il clima di violenza grazie ad uno stato che non ha mai mosso un solo dito per fermare questo rigurgito fascista.
Ed è così che a Mascali, in provincia di Catania, può capitare di essere aggrediti per il solo fatto di essere gay. I fatti si sono svolti in un bar, dove un 40enne è stato insultato e preso a parolacce da tre balordi nella totale indifferenza degli altri avventori. L'uomo ha fatto finta di niente per un po', ma i tre non hanno desistito. Alla prima risposta dell'uomo, i tre sono passati alle mani: il quarantenne viene aggredito con un coltello. Viene colpito alla testa e spinto a terra. A quel punto l'uomo si è rialzato ed è riuscito a fuggire, rifugiandosi alla stazione dei carabinieri. Una volta resesi conto della gravità delle ferite, i militari lo hanno accompagnato all'ospedale di Taormina.

A quel punto l'uomo ha denunciato gli aggressori. Conosceva il nome di uno dei tre e, attraverso le fotografie degli amici presenti sul profilo Facebook dell'aggressore, le forze dell'ordine riescono a individuare gli altri due. In poche ore i tre sono finiti in manette con l'accusa di lesioni personali aggravate in concorso e porto di armi.
Dinnanzi agli inquirenti, i tre (di 18, 19 e 20 anni) hanno minimizzato: «Scherzavamo. Non volevamo fargli del male, ma si sa, da cosa nasce cosa...». Ora sono agli arresti ai domiciliari dovranno comparire dinnanzi al giudice per essere processati per direttissima.
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