Sulla pagina di Gianfranco Amato, anche le calze antitrombotiche diventano "ideologia gender"


Giusto qualche ora fa, sulla pagina Facebook di Gianfranco Amato sono state pubblicate due immagini che ritraggono un uomo che indossa dei collant. Il tutto è stato fatto senza aggiungere alcun commento, eppure fra i commenti è evidente come tutti facciano riferimento alla fantomatica "ideologia gender" tanto cara ai convegni di disinformazione che il presidente dei Giuristi per la vita è solito tenere.
Anzi, c'è chi stabilisce pure che quel modello sia gay e che sia necessario impedirgli di riprodursi. E questo nonostante altre immagini di quella medesima campagna pubblicitaria ci mostrino quello stesso modello in atteggiamenti decisamente eterosessuali, quasi a voler sottolineare come l'orientamento sessuale o l'identità di genere non abbiano nulla a che vedere con il target di quel prodotto.

In tutto questo discorso, però, pare veramente difficile credere che non ci sia un motivo per l'assenza di commenti alle immagini. Forse proprio perché qualunque parola avrebbe rischiato di svelare il trucco o si sarebbe potuta rivelare una menzogna. Il silenzio era l'unico modo per poter decontestualizzare i fatti per far credere ad una verità diversa da quella reale.
La realtà è che quella campagna pubblicitaria risale al 2011 e riguarda una collezione di calze ritirata in quello stesso anno. Ed è bene premettere subito che non si tratti di capi da mostrare ma di semplici calze contenitive. Il tutto viene ben spiegato in un articolo dell'epoca:

I collant Drain Up 40 collant offrono un reale senso di benessere per tutta la giornata e sono consigliati per le posizioni verticali prolungato o per le persone che fanno lunghi viaggi in posizione seduta. Il comfort e l'apertura anteriore sono progettati appositamente per l'anatomia maschile, li rende facili da indossare e permette di sostituire totalmente mutande e calzini. Il cinturino a maglia dà un solido sostegno senza stringere. Hanno anche una punta invisibile e talloni rinforzati. Molto confortevole e facilo da indossare.

Insomma, né più né meno delle classiche calze antitrombotiche che si è soliti usare in ospedale. E se il prodotto in questione non è più in commercio, gli altri modelli venduti dal medesimo negozio online ben illustrano quale sia l'effetto benefico per la circolazione sanguigna di quei capi, così come le schede prodotto sottolineano come i materiali siano volutamente lucidi per permettere un miglior scivolamento dei pantaloni che si useranno per nasconderle.
Parrebbe dunque da escludersi che si tratti di "gender", dato che l'obiettivo dichiarato è quello di favorire la circolazione sanguigna (ed infatti Amato si è ben guardato dal dichiarare quel collegamento). Eppure ci sarebbe da chiedersi se la pubblicazione decontestualizzata di quelle foto all'interno di un ambiente ben specifico (dove l'unico argomento di conversazione pare sia proprio la fantomatica "ideologia gender") ci mostra come si possa far credere ad una bugia senza neppure pronunciarla.
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