Le lobby del gender: l'incontro fa la Chiesa Cattolica e la destra neofascista


Eccoci alla terza tappa del nostro viaggio fra i documenti dell'inchiesta realizzata da Yàdad De Guerre. Dopo aver scoperto le origini dei movimenti anti-gay ed aver appurato i legami internazionali di Gianfranco Amato, è la volta di occuparci di come la spinta al movimento anti-gay pare sia giunta da un'incontro fa la Chiesa Cattolica e la destra neofascista.

Nel 1990, con l'incoraggiamento del Cardinale Edouard Gagnon (all'epoca presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia) nacque l'associazione Famiglia Domani presieduta il marchese Luigi Coda Nunziante, già tesoriere del partito neofascista Movimento Sociale Italiano (MSI).
Tra i loro obiettivi c'è il contrasto alle unioni id fatto e a quelle omosessuali e, in un articolo del 2008, il loro portavoce paragonò gli atti sessuali tra due persone dello stesso sesso a quelle tra un individuo e un animale. Sostenne anche che il legislatore non avrebbe mai dovuto accettare o riconoscere socialmente l'omosessualità, sostenendo peraltro che «il legislatore non solo riconosce come legittima tale scelta sessuale, ma, di fatto, arriva a promuoverla con una legislazione di favore alimentata da una ratio che non potrà che condurre secondo un prevedibile sviluppo logico-giuridico, alla piena equiparazione giuridica delle unioni più diverse (uomo-uomo, donna-donna, essere umano-animale, etc). È pertanto necessario che i nostri rappresentanti politici comprendano che l'introduzione dell'aggravante di cui abbiamo fin ora trattato costituirebbe un vulnus gravissimo per quei valori immutabile del diritto naturale e cristiano che hanno costituito e costituiscono le radici della nostra civiltà giuridica».
No, non è un discorso di Amato o un articolo di ProVita, è una posizione che già sette anni fa veniva utilizzata per tentare di impedire la tutela dei gay con una legge ancor oggi inesistente.

Sul loro sito si può anche leggere che Famiglia Domani fa parte del network internazionale Voice of the Family, una realtà che dal 2014 è stata chiamata a dare il proprio contributo al Sinodo sulla Famiglia. Nel gruppo rientrano anche i canadesi prolife e le lobby statunitensi Culture of Life ed Human Life International.
Nel 2011 l'associazione di Coda Nunziante fondò, organizzò e promosse la Marcia Nazionale per la Vita italiana, in collaborazione con il Movimento Europeo per la la Difesa della Vita e della Dignità Umana (MEVD), federazione europea presieduta, all'epoca, dal giornalista Francesco Agnoli e fondata dai membri dell'Unione Italiana Iniziative Civili in Difesa della Dignità Umana (UIDIC). Sia il MEVD sia l’UIDIC hanno sede a Verona in piazza Vescovado 5, ossia nelle stanze della Curia vescovile, dunque appartenenti alla Chiesa Cattolica.

Nel 2012, alla sua seconda edizione, la Marcia per la Vita fu meno fallimentare della prima e radunò molti più enti cattolici. A sfilare ci fu anche la Human Life International e l'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno, a sua volta già membro del MSI. Tra le associazioni presenti anche la onlus Laogai Research Foundation Italia, fondata da Toni Brandi e Francesca Romana Poleggi. Da quella Marcia nacquero due organismi: l'associazione Giuristi per la Vita di Gianfranco Amato e il mensile Notizie ProVita di Brandi e Poleggi (all'epoca chiamato ProLife News).
Alle spalle della fondazione dei due enti vi fu Palmaro, che si impegnò sia come membro del direttivo in una, sia come redattore nell'altra. E se i Giuristi per la Vita nacquero dall'incontro tra il Comitato Verità e Vita e Scienza e Vita di Grosseto (il cui presidente è sempre Gianfranco Amato), Notizie ProVita nacque dalla collaborazione non formale tra quello stesso comitato e la Laogai.

Oltre a Palmaro e Amato, a fondare i Giuristi per la vita furono altresì Elisabetta Bortoletto Frezza e Patrizia Fermani, due avvocati che hanno seguito fino in fondo le linee dure e polemiche di Agnoli, nei confronti del MpV, e di Palmaro, rispetto alle sconfitte dei movimenti cattolici, ma questa volta traslandole sulle politiche anti-gender. Contrarie a ogni mediazione sui temi dell'omosessualità e della banale tolleranza umana, le due hanno scritto a quattro mani diversi articoli di condanna del Family Day del 2015, del Comitato Difendiamo i nostri figli e dell’Associazione Sì alla famiglia.
I loro contributi sono tutti pubblicati dal sito ultra-cattolico Riscossa Cristiana, dello storico Paolo Deotto, anche lui membro della prima ora della Marcia Nazionale per la Vita. In quelle pagine sono arrivate ad asserire che l'omosessualità sia una malattia, la cui eventuale tutela giuridica è paragonabile socialmente a un'improbabile apertura a Cosa Nostra oppure a reati quali le rapine, i furti e l’evasione fiscale. Scrivono anche che accogliere le rivendicazioni sessuali sarebbe come dire che, siccome l’Isis esiste, «si tratta solo di regolamentare i suoi interventi operativi».

Attraverso l'atto costitutivo redatto a Milano si può apprendere anche che l’indirizzo dell’iniziale sede legale di Giuristi per la Vita: Piazza Santa Balbina 8 a Roma, ossia la stessa sede del Comitato Marcia Nazionale per la Vita, Famiglia domani e della Fondazione Lepanto di Roberto de Mattei, già esponente del Fronte Monarchico Giovanile, fondatore di Alleanza Cattolica e, ovviamente, membro di Famiglia domani. A quell’indirizzo vi si trova la Basilica di Santa Balbina all’Aventino e l’annesso Istituto Santa Margherita. In sostanza, si tratta di edifici della Dioces, appartenenti alla Chiesa Cattolica. Attualmente, invece, la sede legale di Giuristi per la Vita è in via Gennaro Astaritta 14 a Roma ed è la stessa della onlus di Brandi e Poleggi. Anche consultando il registro dell'Agenzia delle entrate dedicato ai soggetti che hanno fatto richiesta per il 5 per mille, la Laogai Research Foundation Italia risulta situata lì.

La Laogai è una ONG statunitense, con base a Washington, fondata dall’ex prigioniero politico in Cina, Harry Wu. Wu ha raccontato e denunciato la forma di lavoro forzato del regime cinese nei confronti dei dissidenti, chiusi in aree di prigionia chiamate laogai. Brandi decise di interessarsi alla faccenda anni fa, abbandonando il suo lavoro di imprenditore e dedicandosi alla traduzione dei testi di Wu e alla loro diffusione. Nel 2005 decise anche di fondare il primo distaccamento italiano ed europeo della ONG di Washington. Stranamente e per puro caso, si tratta anche di una delle preoccupazioni più grosse della destra radicale, come si può notare nella discussione durante la compilazione della voce "laogai" su Wikipedia, dove vari utenti hanno discusso la parzialità delle informazioni redatte in merito, soprattutto in riferimento alle connessioni con Alternativa Sociale, una federazione di partiti neofascisti.
Non solo, sempre su Wikipedia, alla voce "Harry Wu" è riportata la notizia di un incidente che sarebbe avvenuto nel 2006 a Roma, dove Wu avrebbe dovuto tenere un convegno nel quartiere di San Lorenzo ma «la presentazione del libro non si è potuta svolgere perché una cinquantina di attivisti dei Centri sociali, armati di mazze, bastoni e spranghe, ha bloccato l'ingresso nella libreria; successivamente alcune persone che volevano assistere al dibattito sono state aggredite selvaggiamente; altri giovani sono stati rincorsi e malmenati per le strade del quartiere e lo stesso Harry Wu a stento si è sottratto al linciaggio». Peccato che nella ricostruzione si ometta di indicare la presenza di neofascisti legati soprattutto al partito Forza Nuova o come la ricostruzione riportata su vari siti e forum esclude il contatto fisico, indicando sì la decisione di interrompere l'incontro per la presenza di contestatori. Il motivo di quella presenza sarebbe riconducibile a come Harry Wu sia caro anche ai neofascisti che, secondo il racconto di Forza Nuova, lo hanno aiutato ad attraversare l’Europa per fargli raccontare l’esperienza nei laogai, al partito della Lega Nord e al Vaticano. Inoltre già nel 2005, l’anno precedente ai fatti di Roma, Forza Nuova, Wu e Brandi si erano incrociati, così come poi avvenuto anche a Milano o L’Aquila. Inoltre nel 2009 Brandi presentò il suo libro sui laogai presso "lo spazio sociale/libreria non conforme CasaItalia" di Bolzano, ossia un distaccamento dei neofascisti romani di CasaPound. A completare il tutto è come nel 2010 Brandi sia stato anche relatore di una conferenza alla "Domus Marcel Lefebvre" di Floriano Abrahamowicz, un prete molto vicino alla Lega Nord e negazionista rispetto all’Olocausto (per chi non lo sapesse, si tratta di quel prete che celebrò la messa in suffragio del nazista Erich Priebke).


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