Cristiani pro-life celebrano il terrorista della Planned Parenthood come «un eroe»


Venerdì scorso, un uomo armato ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre nove in un attacco terroristico alla Planned Parenthood in Colorado. L'assalitore, armato di kalashnikov, sarebbe il 57enne Robert Lewis Dear. Durante un'agonia durata cinque ore, l'uomo ha sparato contro la polizia e si è barricato dentro clinica dopo aver preso alcune donne come ostaggio.
Dinnanzi a tanto orrore, non può che lasciare esterrefatti come sui social network i "pro-life" conservatori lo stanno salutando come un eroe. E non solo qualche esaltato, ma anche membri del Congresso.

La stampa statunitense ha raccolto alcuni dei commenti peggiori lasciati su Facebook e su Twitter, dinnanzi ad amorevoli cristiani che lamentavano come il terrorista non avesse ucciso abbastanza persone per costringere la clinica alla chiusura. Il motivo? nella clinica in questione venivano effettuati anche prestazioni per l'interruzione delle gravidanze.
Non manca chi festeggia per l'uccisione dell'ufficiale di polizia che ha sacrificato la sua vita nel tentativo di salvare le persone all'interno della clinica. E questo nonostante in passato l'uomo avesse partecipato a convegni anti-abortisti, anche se evidentemente le sue convinzioni sul tema non lo avevano spinto a ritenere che fosse giuso uccidere con un kalashnikov chiunque la pensasse in maniera differente. Ciò comporta che gli attivisti anti-aborto non solo stanno celebrando l'uccisione di un agente di polizia, ma festeggiano anche l'uccisione di una persona che condivideva le loro posizioni.
Evidente è dunque l'ipocrisia di chi ha inneggiato al massacro dei musulmani dopo che l'ISIS ha compiuto i suoi attentati terroristici, mentre ora difendono un maschio bianco per aver commesso un attacco terroristico in America contro altri americani solo perché ha ucciso persone appartenenti ad una organizzazione che manifestava idee diverse dalle loro. Il tutto con la pretesa di definirsi "cristiani" e "pro-life".
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