Il minitro dello sviluppo economico dichiara fuorilegge la copertina del nuovo album di Fedez


Il ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato, all'artista Federico Lucia in arte Fedez, che la copertina del suo nuovo disco sarebbe contraria «all'ordine pubblico e al buoncostume». Per la precisione la nota riguarda il marchio "Pop-hoolista", che è poi il titolo dell’album di Fedez.
Fedez ha comunicato questa orribile faccenda attraverso il suo profilo Facebook, in presenza del suo avvocato che ha avuto l'onore di leggere la comunicazione arrivata dal ministero. L'artista ha dichiarato: «Il marchio "Pop-hoolista", che abbiamo registrato qualche tempo fa, sarebbe contrario all'ordine pubblico e al buon costume. All'ordine pubblico perché è ritratto un poliziotto, al buon costume perché vomito un arcobaleno».
Nel nostro Paese il ministero dello Sviluppo Economico evidentemente ha talmente tanto tempo libero (generato probabilmente dalla sua straordinaria efficienza a risolvere i reali problemi del Paese) da potersi dedicare anima e corpo al controllo delle copertine dei CD in uscita. Si tratta di un tentativo grossolano, maldestro e piuttosto antipatico di operare una censura nei confronti di un artista che sicuramente non gode della stima dei "potenti"...

Update 4/11: Secondo quanto riportato da Repubblica, il ministro avrebbe spiegato: «Il problema si è posto perché per la prima volta un cantante ha chiesto di registrare un marchio con il nome dello stesso album. I contenuti del marchio, e in particolare l'immagine di un poliziotto che sembra picchiare un personaggio che sta vomitando, sono sembrati all'ufficio italiano dei marchi e dei brevetti come non rispondenti alla normativa che regola la tutela dei brand", spiega il ministero. Per questo motivo è stato chiesto a Fedez di illustrare meglio la sua domanda di tutela del marchio: la legge prevede che abbia due mesi di tempo, prorogabili fino a 6. Nel frattempo ovviamente il suo album potrà tranquillamente circolare ed essere venduto».
Dal canto suo Fedez smentisce la smentita, pubblicando uno stralcio del documento che riporterebbe le due imputazioni contestate.

Alessandro Pinarello
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