L'amministrazione leghista di Lonato del Garda approva una mozione contro il fantomatico «gender»


Prosegue senza sosta il trend che sta portando tutti i comuni governati dalla Lega Nord ad approvare mozioni omofobe contro la fantomatica «ideologia del gender» nelle scuole. Ed è così che, a poche ore di distanza dall'approvazione di una mozione simile nel Comune di Saronno, anche il comune leghista di Lonato ha dato il via libera ad un'assurda mozione contro la fantomatica «ideologia del gender». Ed il tutto verrà suggellato con l'organizzazione di un comizio di disinformazione tenuto dal solito Gianfranco Amato, ossia il membro italiano del gruppo lobbistico statunitense Advocates International. Un connubio non così strano, dati che in Brianza sarà direttamente la Lega Nord a sponsorizzare i suoi convegni e l'opera di disinformazione con cui l'uomo è solito diffondere creare falso allarmismo.

Il voto è stato ottenuto con il solo voto delle destre. Silvia Razzi, di Lonato Oggi, precisa come l'ideologia gender «non esiste e non c'è alcuna base scientifica» prima i ironizzare sull'operato della maggioranza: «La Lega Nord parla con citazioni o spunti da libri di chicchessia sostenendo tesi all’insegna dell’imbarazzo generale e senza sapere che ciò che è contenuto nel testo della loro mozione non è competenza comunale. Mi è sembrato di essere alla battaglia finale di Ufo Robot. Magari nel prossimo consiglio proporremo noi una mozione dove obblighiamo Venusia a travestirsi da Mazinga Z».

Il Comitato Arcigay Brescia ha poi aggiunto: «Sono numerose le prese di posizione degli Ordini e delle Associazioni di psicologi e sociologi che escludono qualunque fondamento scientifico alla paranoia gender. Non esiste una unica teoria ma più gender studies anche molto diversi e che comunque non affermano che si può cambiare sesso ogni mattina, come invece sostengono i crociati antigender. Il Consiglio Comunale di uno dei comuni più popolosi della Provincia di Brescia ha sostanzialmente alimentato quella che il Ministro dell’istruzione Giannini ha definito truffa culturale, minacciando azioni legali contro chi avesse continuato a diffondere questa psicosi. L’amministrazione leghista di Lonato del Garda ha fatto esattamente questo, impegnando il Sindaco ad intervenire impropriamente nei programmi scolastici, il tutto con lo scopo dichiarato di coinvolgere i genitori nei progetti formativi, ossia ciò che le scuole fanno già da decenni, in particolare nell’ambito dell’affettività. Da decenni le famiglie, comprese quelle dei crociati anti-gender, sono spesso allargate, separate, ricomposte e comunque più complesse di quanto si possa generalizzare con tale figura».
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