L'associazione ProVita torna ad attaccare la Cirinnà: «Lo dovresti sapè che nun se dicheno buscie»


Pare proprio che la redazione dell'associazione ProVita si diverta un mondo a prendere il giro i gay e chiunque tenti di difendere i loro diritti. È infatti sulla loro pagina Facebook che si lanciano nella pubblicazione di una poesia in romanesco che affronta con irritante ironia argomenti seri come la vita di migliaia di famiglie. Scrivono:

La Cincillà vede i colori
le famije arcobaleno chissà 'ndo la tirate fori
Dà i nummero a casaccio, tanto pe dì
tipo i fji so 100mila e stanno così
così senza diritti, senza protezione
volè toccà er core der sentimentalone
Visto che sei così brava ha tirà fori numeri cor botto
me ne dai tre che me li gioco a lotto
Lo dovresti sapè che nun se dicheno buscie
ma tu insisti co ste acrobazie
Prima de parlà perchè nun te informi?
Strano che nun leggi, dovresti perché tu governi
L'ISTAT parla chiaro co dati ben mostrati
le coppie omo so 7500, quinni i dati tua so solo inventati
e c'avrebbero 13,3 fji a coppia, so prolifici ma come so nati?
so stati miracolosamente concepiti?
Certo c'hai bei modi
Cincillà made in Collodi
Tra 'n pó è inverno se mette la pelliccia
e quinni vole scenne 'n poco co la ciccia
Ha dichiarato ar monno che se vo mette a dieta
come Von Otto se mette a scioperà magnando solo bieta
però parte da Gennaio, prima ce so le feste
er tempo de riempisse bene, pe fà na scorta de alimenti ne le ceste
Finirà come sempre finti scioperi manifestati
violenza coercitiva, falsi pacifisti egoisti calcolati
mai nà vorta che scioperano pe i disoccupati
o pe i padri de famija esodati da loro stessi creati

È evidente come la vittima principalmente sia la Senatrice Cirinnà, attaccata sia per la sua posizione che per il il suo aver annunciato di essere pronta ad uno sciopero della fame se il governo dovesse rimandare ulteriormente la discussione della proposta di legge sulle unioni civili.
Si passa poi a sostenere l'incapacità della dottoressa Linda Sabbadini, direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali dell'Istat, dato che è stata lei ad asserire che la cifra rilevata dall'Istat riguardo al numero delle coppie omosessuali sia sottostimata e di come si fosse dinnanzi ad «un dato che fotografa la difficoltà delle coppie gay a dichiararsi». Ma dato che l'associazione Provita pare lasciar intendere che i diritti siano una questione numerica (anche se per definizione i diritti dovrebbero essere tali indipendentemente dal numero dei beneficiari) si preferisce sostenere che siano pochi e che che i loro figli non possano essere così numerosi.
Chiedono anche come fanno i gay ad avere figli, forse ignari di come funzioni la storia dell'ape e del fiore: quando l'ape impollina il fiore, arriva una cicogna con un bambino. E dato che i gay sono dotati di pieno potere procreativo (checché ne dicano loro) è evidente che il loro sperma funzioni bene e che non sia poi così difficile che i figli possano essere nati da precedenti relazioni.
Poco chiaro è anche il perché mai un'ambientalista come la Cirinnà dovrebbe indossare una pelliccia o cosa centrino gli esodati con i diritti delle famiglie gay. L'impressione è che si voglia sostenere che ci siano cose più importanti dei diritti costituzionali di persone evidentemente a loro poco gradite.
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