Secondo ProVita, la stepchild adoption «avrà conseguenze terribili, sarà un dramma senza ritorno»


Se il governo italiano dovesse approvare la stepchild adoption e se i figli delle coppie omosessuali dovessero avere gli stessi diritti oggi riservati a quelli delle coppie eterosessuali, si scatenerà l'apocalisse. Il velo del tempio si squarcerà in due e probabilmente assisteremo alle sette piaghe d'Egitto. A paventare simili epiloghi è la solita associazione ProVita Onlus, sempre più accanita e violenta nel tentare di imporre la sua visione maschilista e omofobica del mond-. Se è chiaro che a loro i gay stiano poco simpatici, incredibile è che si possa arrivare a scrivere:

Dietro la designazione inglese di stepchild adoption, probabilmente adottata per impressionare il pubblico (se è anglosassone sarà sicuramente avanzata e progredita, penserà qualcuno), si nasconde una violenza indicibile, un ulteriore passo verso il compimento di una rivoluzione nichilista senza precedenti nella storia dell’umanità.
Non si tratta solo di una prassi che comporta una sequela impressionante di paradossi e di controsensi. L’adozione del figliastro da parte del compagno (o della compagna) del genitore biologico, in una coppia dello stesso sesso, determina un accadimento epocale, gravido di conseguenze terribili, dalle quali sarà difficile se non impossibile tornare indietro.

In pratica, se i diritti dei bambini verranno rispettati anche quando i loro genitori non piacciono a ProVita, allora accadrà qualcosa di terribile all'intera umanità. Ma non solo. L'articolo prosegue a non fornire spiegazioni e a prospettare scenari apocalittici:

Dietro quella che a prima vista sembrerebbe una ragionevole soluzione a tutela dei diritti del bambino si nasconde invece un dramma senza ritorno, che suona inevitabilmente così: per il bambino, per nessun bambino, nessun diritto sarà d’ora in poi garantito. Dopo una violenza di questo tipo, qualsiasi altra violenza sarà presto o tardi accettabile, quindi, prima o poi, accettata.

Solo dopo ben dodici righe dedicate a prospettare immani sciagure, l'associazione inizia a fornire qualche spiegazione. Ovviamente si parte dal presupposto che i figli debbano necessariamente nascere da una maternità surrogata e non da un qualsivoglia precedente rapporto. Non è infatti la prima volta che l'associazione pare far finta di non sapere che lo sperma dei gay è fecondo tanto quanto quello degli etero e che pertanto la loro capacità procreativa è equivalente. Scrivono:

È del tutto schizofrenico che prima si neghi la generazione naturale dell’essere umano per sostituirla con la tecnica, quindi con la produzione (sottolineo: dalla generazione alla fabbricazione) in laboratorio (magari con tanto di teatrale frullato di sperma, tanto di moda a quanto sembra, per le coppie omosessuali più facoltose che ricorrono all’utero in affitto), per poi rendere il nascituro già orfano di uno dei due genitori, ancor prima della nascita, con un atto di violenza indicibile, per poi infine invocarne l’adozione. Cronologicamente, il bambino è stato prima volontariamente posto in una condizione oggettivamente discriminante, poi si pretenderebbe si “risolvere” il problema (ovvero: riparare al danno fatto con lucida determinazione) con una soluzione che in realtà discrimina il bambino una seconda volta. E in modo definitivo.

Meglio dunque che il bambino non abbia diritti, così non sarà discriminato. Per proteggerlo è necessario impedirgli di poter ereditare i soldi di chi l'ha cresciuto o non poter vantare alcun legame di parentela con lui. E già che ci siamo, perché non abolire del tutto qualsiasi adozione. secondo quel ragionamento, anche i bambini abbandonati o orfani hanno subito una discriminazione e pertanto sarebbero discriminati a poter trovare una nuova famiglia...

Ed anche questa volta ProVita tenta di argomentare le sue tesi ed alimentare l'odio sociale citando il solito studio Sullins, ossia uno studio screditato che sosterrebbe che gli eterosessuali siano capaci di crescere i figli meglio degli eterosessuali. peccato che, ancora una volta, è bene sottolineare che quella citazione è di per sé patetica dato che quello scienziato che è già stato denunciato per truffa dopo che l'università ha appurato la falsificazione dei dati presenti nello studio che loro amano citare. In pratica, dicono che i gay non dovrebbero poter avere diritti perché dei dati falsi gli darebbero ragione.
2 commenti