L'istigazione all'odio di ProVita torna ad accostare gay e pedofili


Se oggi i gay devono temere per la propria incolumità fisica è perché associazioni come ProVita stanno alimentando l'odio sociale verso la comunità lgbt attraverso la continua pubblicazione mistificazioni volte a creare odio sociale. Tra manifesti pubblicitari, menzogne e continui insulti gratuiti alla dignità delle minoranza, l'associazione manda un segnale chiaro: bisogna avere paura dei gay. La motivazione varia di volta in volta: in alcuni casi hanno sostenuto che i gay siano una "minaccia" per gli etero dato che sarebbe impossibile appropriarsi dei loro soldi qualora la legge riconosca la validità dei loro lasciti ereditari ai compagni, altre volte hanno sostenuto addirittura che l'omosessualità sia dannosa per la salute (invitando i genitori ad impedire ai figli gay di poter essere sé stessi, ossia proponendo una tortura nei loro confronti).
Questa volta l'associazione (finanziata con soldi pubblici dato le agevolazioni fiscali di cui gode in quanto riconosciuta come onlus dallo Stato) istiga all'odio associando l'omosessualità alla pedofilia. Scrivono:

La comunità LGBT era nata in origine come LGBTP perché in compagnia di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali c’erano anche i pedofili. Poi qualcuno ha incominciato a dire che la presenza dei pedofili nel gruppo non aiutava la causa comune e sarebbe stato opportuno eliminarli dall’alleanza per conseguire più facilmente i desiderati riconoscimenti da parte della società.

In realtà la sigla pare inventata di sana pianta. Basta infatti leggere Wikipedia per apprendere che:

LGBT è una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. In uso fin dagli anni novanta, il termine è un adattamento dell'acronimo LGB, che aveva iniziato a sostituire il termine gay per indicare la comunità LGBT dalla fine degli anni ottanta, in quanto molti trovavano che il termini e comunità gay non rappresentasse accuratamente tutti coloro a cui il termine si riferiva.

L'incipit pare dunque una balla bella e buona, posta come introduzione ad un discorso ancora più folle. L'associazione di Toni Brando accusa i gay di essere transofobici dato che su Change.org è apparsa una petizione formata da qualche centinaio di persone in cui si chiede di rimuovere la "T" dall'acronimo. Come virgolettato, quella stessa rivista che auspica la castrazione obbligatoria delle persone transessuali scrive: «l’ideologia transgender è completamente diversa da quella promossa dalla comunità LGB dal momento che gli LBG si riferiscono all'orientamento sessuale, mentre per i transessuali si tratta di identità e in ultima analisi la loro è una posizione regressiva e ostile agli scopi degli omosessuali sia maschi che femmine».
Ed è così che una petizione che nessuno conosce (e che la Glaad ha già respinto pubblicamente) viene fatta ricadere sull'intera comunità lgbt, quasi come se tutti dovessero rispondere di qualunque oparola pronunciata da altri. Il tutto nell'ottica di una rivista che si basa proprio sul generalizzare casi specifici al fine ai alimentare l'odio sulla base del nulla (tipico è il loro sostenere che se un gay canadese dice qualcosa, allora ai gay italiani devono essere negati i loro diritti).

Si passa così al sostenere che la transofobia sia lecita solo da parte degli etrosessuali, dato che i gay sono da condannare a propri. Dicono:

Bisogna dire che dal loro punto di vista hanno ragione, i gruppi non sono omogenei, ma questo ha poca importanza per quelli che hanno ispirato la rivoluzione sessuale che sono poco interessati alla coerenza logica del discorso e puntano invece unicamente alla distruzione dell’ordine naturale considerato non in sintonia con la modernità.

Il tutto per giungere ad affermare:

Mentre il gruppo LGB lavora per eliminare i T, ci sono al lavoro altri gruppi che invece puntano a reinserire la P non come pansessuali bensì secondo la dizione originaria di pedofili.
Secondo la narrativa già espressa in passato, le persone attratte dai minori sono nate così, il loro orientamento sessuale non è un comportamento acquisito ma qualcosa di innato e dunque vale per loro lo stesso discorso che vale per gli omosessuali devono essere accettati per come sono e non essere ingiustamente stigmatizzati dalla società.
Ultimamente il professor Cantor, uno psicologo clinico assistente al Dipartimento di psichiatria dell’Università di Toronto, ha spezzato una lancia “scientifica” in favore dei pedofili spiegando che questi soggetti hanno alcune specifiche caratteristiche elettriche cerebrali che li contraddistinguono.
Stando così le cose saremmo in presenza di una condizione biologica innata, un qualcosa che non dipende dalla volontà e che non può essere cambiato, il professore in questione afferma anche che, a suo giudizio, il 20% delle persone sarebbe attratto sessualmente dai minori.
C’è anche chi sostiene che i pedofili non sono persone socialmente pericolose che attentano alla sicurezza dei minori, tra poco sarà una minoranza che rivendica i suoi diritti e con cui la classe politica deve fare i conti.
Mentre infuria la battaglia dei diritti civili, appare chiaro che stanno emergendo delle crepe vistose tra le varie anime della rivoluzione sessuale e anche i diretti interessati iniziano a comprendere le incongruenze insite nell’ideologia gender.

Non troppo stranamente, ProVita non fornisce alcuna indicazione su chi mai abbia fatto una simile proposta. E anche a cercare su Internet, l'unica fonte a sostenere una tale notizia sono proprio loro, quasi si trattasse di un qualcosa inventato di sana pianta. Eppure il messaggio che passa ai lettori bigotti è evidente: i gay sono pedofili e se non gli negherete i loro diritti, allora sogneranno la pedofilia.
Una testi che ci poterebbe a poter sostenere che la Chiesa Cattolica vada chiusa dato che al suo interno ci sono stati davvero dai casi di pedofilia e, sulla scia della proprietà transitiva tanto cara ai loro ragionamenti, basterebbe eliminare i preti per eliminare la pedofilia.
E che dire dei numeri? Quella stessa associazione che sostiene che i gay siano l'1% della popolazione ora afferma che i pedofili siano venti volte più numerosi. Se ciò fosse vero, saremmo in piena emergenza. Ed infatti l'impressione è che sia proprio quello che si vuol far credere, ovviamente dopo aver creato un inesistente legame fra due gruppi di persone. Se questa non è istigazione all'odio...
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