Dopo la Spagna, anche la Francia chiede la messa al bando dei libri di Costanza Miriano


Costanza Miriano è ritenuta una dei leader dell'integralismo cattolico. Al mondo maschilista piace come lei vada in giro a sostenere che i bambini maschi debbano essere educati alla violenza dato che l'uomo non è uomo se non è rude e volgare. Al contempo sostiene che le bambine debbano essere educate alla sottomissione, in modo tale che possano realizzarsi nello stare a gambe aperte in attesa che un qualche uomo le ingravidi.
Per non farsi mancare nulla, la donna è anche apertamente omofoba e sostiene che «quello che la Chiesa ci chiede di fare per gli omosessuali» è di imporre la discriminazione qualora non decidano di sopprimere la propria sessualità. Nel sostenere tale tesi, allega anche la locandina di un film prodotto da una associazione che si occupa di proporre "terapie riparatevi" per i gay e che viene promosso nelle sale italiane da un Giorgio Ponte che si dice convinto che i gay devono cercare di "diventare" etero o di annullare sé stesso perché immeritevoli di poter vivere una vita piena che Dio avrebbe riservato ai solo eterosessuali.
Interessante è anche notare come una giornalista Rai, pagata con soldi pubblici, si senta libera di affermare che ci sia «più di un milione di persone» un una piazza che strutturalmente non le avrebbe mai potuto contenere o che non sappia altre trovare argomentazioni ad una legge sui diritti civili altrui se non sostenere che non vada approvata «perché porta sfiga».

Se tutto ciò risulta accettabile in Italia, non lo è all'estero. Due anni fa i suoi libri sollevarono un polverone in tutta la Spagna, al punto che il ministro della Salute Ana Mato ne chiese il divieto alla vendita.
Ora lo stesso sta accadendo anche in Francia, dove ai giornalisti sono venuti i capelli in piedi nel leggere le tesi che la donna sostiene riguardo al ruolo femminile.
Migliaia di persone hanno sottoscritto una petizione online chiedendo che sia vietata la vendita dei libri della Miriano. "Sposalo e sii sottomessa" e "Sposala e muori per lei" vengono considerati «nauseabondi» e una vera e propria «apologia della sottomissione come se si fosse in un patriarcato arcaico».
Si chiede così l'intervento del sottosegretario con delega ai diritti delle donne, Pascale Boistard, affinché ritiri quei testi che contravvengono «all'uguaglianza dei diritti» e che «minacciano tutte le donne e le identità plurali».
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