Ignoti oscurano i cartelli razzisti imposti alla cittadinanza dal sindaco leghista di Pontoglio


Ignoti hanno oscurato due dei cinque cartelli razzisti che il sindaco di leghista di Pontoglio aveva affisso all'ingresso del paese bresciano. Su di essi era possibile leggere la vergognosa scritta: «Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene».
Il primo cittadino aveva deciso di spendere ben 400 euro di denaro pubblico per far realizzare quei cartelli, volti esclusivamente a palesare ed imporre alla cittadinanza la sua personalissima visione del mondo e del cristianesimo. Se Gesù invitava all'accoglienza, quello del cartello era un riferimento nuovo cristianesimo leghista, dove Dio non è altro che uno strumento di propaganda politica per giustificare odio, razzismo, omofobia e xenofobia.
Non è infatti un caso che anche numerosi cittadini si siano sentiti fortemente offesi da un messaggio più adatto alle porte di Auschwitz che a quelle di un paese civile, motivo per cui nei giorni scorsi si erano organizzato per raccogliere firme al fine di chiederne la rimozione.
L'impressione, però, è che in Italia la democrazia sia ormai divenuto un ricorso passato a fronte di un numero crescente di politici che credono che l'elezione ad un ruolo pubblico permetta l'imposizione del proprio pensiero e al continuo infrangimento dei valori fondamentali della nostra Costituzione nel nome del loro pregiudizio.
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