La Cappellini e Malan si lamentano che Repubblica non abbia dato una notizia pubblicata da Repubblica


Ricapitoliamo. È il 20 dicembre 2015 e l'assessore lombardo Cristina Cappellini scrive su Twitter: «Una buona notizia dalla Slovenia! Tutti omofobi anche lì o semplicemente buon senso?». Al suo messaggio allega un link a Repubblica e un'immagine dell'articolo sul referendum sloveno pubblicato su Repubblica.
Le risponde il senatore Lucio Malan: «Su Repubblica non ce n'è traccia!». Al che la Cappellini replica: «Davvero? Un esito diverso andava in prima pagina!».
Ora, passi che dall'alto è arrivato il diktat di fare vittimismo nel sostenere che nessuno abbia dato la notizia dell'esito di quel referendum, ma citare un articolo tratto da un giornale per lamentarsi che quello stesso giornale non abbia dato la notizia pare un po' troppo...
Davvero. Uno può anche passare del tempo a cercare di spiegare perché le loro affermazioni si basino solo su strumentalizzazioni e ideologie, ma cliccare su un link e ritrovarsi dinnanzi ad un dialogo già impaginato che si smentisce da sé è forse eccessivo. Qui finiranno con il toglierci il lavoro (e poi chi glielo paga il loro lauto stipendio?).

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