La Grecia approva l'estensione delle unioni civili alle coppie gay


Con 194 voti favorevoli, 55 contrari e 51 astenuti, il Parlamento greco ha approvato la legge per l'estensione delle unioni civili alle coppie gay.
La legge era stata approvata nel 2009 ma era riservata alle coppie eterosessuali. Tale limitazione portò ad una condanna da parte della Corte Europea per i diritti dell'uomo perché ritenuta una discriminazione immotivata. Da qui l'avvio dell'iter che ha portato all'estensione di quella norma anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Contro la norma hanno votato i neonazisti di Alba dorata e i comunisti del Kke. Mentre la Grecia è divenuta il 26° stato europeo a garantire il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso, l'Italia è ufficialmente divenuta l'unico paese dell'Europa occidentale in cui le coppie fra persone dello stesso sesso non hanno alcuna tutela giuridica.

Durante il suo discorso in Aula, il primo ministro Alexis Tsipras ha sostenuto che la votazione sull'estensione della unioni civili per le coppie dello stesso sesso chiude un periodo di arretratezza e vergogna per lo Stato greco.
«Con la legalizzazione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, si sta chiudendo un ciclo di arretratezza e di vergogna per lo Stato greco. Si tratta di una negazione e di una marginalizzazione di gran parte dei nostri concittadini a cui non è stato permesso di vivere insieme al partner e di godere di diritti fondamentali, portando la Grecia ad essere condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo».
Il premier ha poi detto ai legislatori greci che a questo giorno «non si addicono celebrazioni ma scuse» per le persone a sui sino ad oggi sono stati negati i diritti umani di cui godono i cittadini che vivono in paesi con sistemi giuridici avanzati. «Questo disegno di legge avrebbe dovuto passare anni fa, e forse anche mesi fa».
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