Le incursioni omofobe di monsignor Atzei nei licei statali di Sassari


È una notizia dì una gravità inaudita. Alcuni studenti che frequentano il liceo classico statale Azuni di Sassari hanno contattato la sede di Arcigay per denunciare quanto avvenuto nel loro istituto.
La presidente Barbara Tetti racconta che: «Abbiamo ricevuto una lettera di alcuni studenti dell'Azuni, perplessi dalle affermazioni del vescovo durante un incontro ospitato nella loro scuola lo scorso 19 novembre». In quell'occasione il religioso avrebbe sostenuto che «l'omosessualità può manifestarsi nella prima parte della vita di una persona, infanzia e adolescenza, ma la maturità sessuale si raggiunge solo nell'eterosessualità». E riguardo al diritto all'adozione da parte dei gay, avrebbe aggiunto: «non stiamo adottando un cagnolino, si adotta un bambino e un bambino è una vita».

Parole inaccettabili, ancor più se propinate a degli studenti che frequentano una scuola pubblica in uno stato laico. Il tutto, ovviamente, senza che i genitori ne fossero messi al corrente e senza che venisse loro chiesta un'autorizzazione scritta in cui acconsentissero di esporre i propri figli ad una propaganda d'odio. E anche nel POF non c'era alcuna traccia riguardo a lezioni volte a paragonare i figli dei gay a dei cagnolini! Tutte regole che l'integralismo cattolico chiede a gran voce siano attuate qualunque lezioni riguardi l'educazione al rispetto delle differenze e che, curiosamente, pare non valgano quando un qualche porporato improvvisa lezioni di omofobia e di istigazione al pregiudizio.

Barbara Tetti ha commentato che «monsignor Atzei intimorisce gli studenti gay e lesbiche e crea un humus fertile all'omofobia e alla discriminazione di genere».
Gli studenti hanno invece sottolineato che «è grave che tali asserzioni siano state rese a un pubblico di giovani studenti che attraversano una fase di crescita della personalità e della sfera sessuale particolarmente delicate» e che «simili incontri sono diseducativi, pericolosi e dannosi, istigano alla discriminazione e ingenerano insicurezza, complessi e paure in chi cerca di comprendere e accettare il proprio orientamento sessuale».
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