ProVita: «La bandiera rainbow è un simbolo satanico. Le storie gay sono un tradimento continuo»


Ciclicamente l'integralismo cattolico è solito riproporre la storia di Luca di Tolve, ossia di quel personaggio che sostiene di essere "guarito" dall'omosessualità grazie alla Madonna. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un uomo che si è concesso qualsiasi vizio, praticando sesso non sicuro e mercenario sino a contrarre l'HIV. raccontava di aver fatto praticamente ogni cosa, attraverso finti sentimenti in cui le persone erano cose da sfruttare per comprarsi belle macchine o soggiornare in alberghi lussuosi.
Dinnanzi alla malattia, si rivolse ad Alleanza Cattolica, i quali lo convinsero che la sua omosessualità fosse tutta colpa dei suoi genitori e che la sua malattia non dipendesse dalle sue scelte, ma da un fantomatico stile di vita dei gay. In altre prole, gli dissero che lui non aveva responsabilità per come forse andata la sua vita, dato che c'era sempre qualcun altro da incolpare.
Da quel momento in poi è diventato uno dei più feroci alleati dell'integralismo cattolico, forse espressione di una vera e propria ritorsione verso quelle persone che lui incolpa per le sue scelte (quasi come non bastasse il suo aver continuato a praticare sesso non protetto con altri uomini per un periodo successivo alla sua scoperta della sieropositività, forse con il preciso scopo di infettarli).

Ed è così che l'associazione ProVita Onlus lo presenta come massimo rappresentante del mondo omosessuale, complice di come la sua controversa figura possa prestarsi alla loro compagna d'odio. In un'agghiacciante intervista pubblicata dall'associazione integralista pare fuoriuscire anche tutto l'odio di un gruppo che lo sprona ad accostare i gay a Satana e a tutta una serie di elementi che possano creare odio nei confronti degli omosessuali.

Si parla di come Di Tolve sostenga di essersi convertito al cristianesimo grazie a Padre Pio e Radio Maria, sempre partendo dal presupposto che essere omosessuali sia un peccato gravissimo. Uno spunto che permette all'associazione ProVita di poter sostenere che i cristiani siano tanto buoni nel cercare di imporre la castità e la rinuncia alla propria sessualità ai gay, lodando come la lucrosa comunità di Di Tolve cerchi di imporre pertiche scientificamente dannose per la salute delle persone nel nome di un fanatismo religioso in cui l'opera di Dio deve essere distrutta per conformarla ad una visione bigotta della vita.
Eppure secondo ProVita, quella «comunità accoglie chi ha preso atto che la vita nel peccato provoca dolore e spontaneamente arriva qui per chiedere aiuto». Ed è così che Di Tolve si lancia nell'affermare che da omosessuale sa bene che il cercare di modificare il proprio orientamento sessuale venga osteggiato non tanto perché sia stato ampiamente appurato come si tratti di tesi non scientifiche che spesso conducono al suicidio, ma perché «perché sanno che è la verità. La verità fa male, ma essere cristiani non è una passeggiata. Il mondo è governato da grossi poteri, lo sanno tutti, ormai dovremmo alzarci in piedi, essere cristiani non è solo andare a Messa, senza alcun costo. La misericordia finirà, il giudizio ci sarà, l’uomo vuole questo ma noi dobbiamo metterci in gioco, dirlo. E poi la storia si rivolta contro chi fa il male, è sempre stato così. La Chiesa invece è di Dio e, come diceva con ironia Giovanni Paolo II, se non l’hanno distrutta nemmeno i sacerdoti significa che è davvero di Dio. Quindi fidiamoci di Lui».

Ecco dunque che il pensiero di Di Tolve viene presentato come il pensiero di Dio, in quel gioco perverso dove si va al di là di una libera espressione delle idee attraversi una strumentalizzazione della religione e della credulità popolare. Nessuno può dire che cosa pensi Dio, eppure sono tutti lì pronti a mettergli le proprie idee in bocca solo perché la ragione non potrebbe giustificare quelle posizioni.
Immancabile è l'attacco dell'associazione ProVita al matrimonio fra persone dello stesso sesso, con tanto di premessa in cui asseriscono che fra due uomini o due donne non possano esistere rapporti duraturi. «Negli anni della contestazione -dicono- il matrimonio era considerato una “convenzione borghese”, oggi lo vogliono anche gli omosessuali. Eppure le storie gay, persino le più lunghe, come spieghi nel tuo libro sono un tradimento continuo, la ricerca della felicità nel posto sbagliato».
Interessante è come in un'unica frase emergano tutte le contraddizioni di un integralismo che si attacca a tutto pur di offendere i gay. Ed è così che in passato i gay erano condannati perché ritenuti promiscui, ora sono attaccati perché vogliono una relazione monogama e stabile. E il cortocircuito giunge quando si arriva a voler sostenere le due tesi, vomitando pregiudizi che offendono migliaia di persone attraverso una divulgazione di notizie diffamatorie riguardo alla loro fedeltà. Esisteranno gay infedeli come esistono etero infedeli, ma la generalizzazione è inaccettabile.

In tutta riposta, Di Tolve dice che il matrimonio fra gay è un atto satanico: «Quando ero gay -afferma- c'era sempre comunque la speranza, l'illusione, l'emozione che ti frega, perché Lucifero è l'angelo più potente e se lo ascolti ti toglie la luce. C'è sempre quel modo di compensare la tua mascolinità, delle ferite che portano lì e lui ti propone soluzioni che offrono solo dolore e disperazione».
Poi citando a memoria i tormentoni di Gianfranco Amato, aggiunge: «Noi cristiani dobbiamo difendere la verità ma non esiste più una fede a costo zero». Ed ancora: «ci sono interessi economici stratosferici, lobby potentissime».
Non mancano neppure i soliti giudizi contro la scienza, accusata di sostenere tesi contrarie all'integralismo: «Ultimamente l'APA, Associazione Psicologi Americani, solo perché dei transessuali hanno protestato davanti alla sede principale chiedendo di essere tolti dalla patologia psichiatrica della transessualità, li ha accontentati. Ma questa è scienza? Dobbiamo testimoniare la verità, siamo italiani, la nostra è terra di valori, di santi, che hanno fatto la storia dell'Italia e dell’Europa, e lasciamo che su queste tematiche vengano prese decisioni, anche legislative, lontano da qui, magari da parlamentari europei che spesso sono stati “scartati” dalla politica nazionale o da commissioni europee gestite oltreoceano?».
Ovviamente il solo sostenere che l'Associazione Psicologi Americani decida le proprie risoluzioni sulla base delle richieste che gli giungono è un atto gravissimo che si commenta da sé, ancor più se la negazione è dettata dalla volontà di propagandare le screditatissime teorie di Nicolosi riguardo alla possibilità di poter "curare" i gay (il suo libro è un continuo riferimento a quelle assurde e pericolose tesi).

Nella parte finale dell'intervista si tocca il fondo. L'associazione ProVita fornisce un'assurda ricostruzione del significato della bandiera arcobaleno, sostenendo che: «La bandiera arcobaleno, disegnata da una attivista omosessuale, è il vessillo dei gay pride. L'arcobaleno rappresenta l'alleanza tra Dio e Noè. I colori stampati al contrario in questa bandiera sono invece una specie di patto col diavolo».
Ovviamente la scelta dei colori non prende spunto da Noé, così come l'affermazione in sé non è chiara: basta guardare un arcobaleno per accorgersi che i colori non sono al contrario (è nella bandiera della Pace che il rosso sta sotto, non in quella lgbt). Eppure la domanda pare voler far leva sull'abitudine di Di Tolve ad inventare significati satanici per tutto ciò che riguarda i gay (si pensi anche solo a come nel suo libro citi un locale romano chiamato "Il diavolo dentro". Un luogo che non può aver frequentato nel periodo da lui indicato dato che aprì solo nel 2004, fornendoci il sospetto che la citazione sia stata scelta per avvalorare l'idea di un complotto satanico legato all'omosessualità).
Ed infatti il sedicente ex-gay pare sguazzarci in quella domanda, riponendo che dietro la bandiera dei movimenti gay ci sia «ovviamente una realtà massonica, di potere, magica, esoterica. Queste cose esistono. Se noi non diamo forza nella Chiesa alla verità fino in fondo, rischiamo che poi la gente va a praticare reiki, yoga, e questi portatori di spiriti e di medianità si infiltrano dappertutto, oggi anche tra i massaggiatori, nel settore dell’alimentazione e di certa medicina alternativa. Sarebbe auspicabile che se ne parlasse di più, anche nelle omelie. Ne accennano solo Radio Maria e alcuni giornali che poi vengono chiamati fondamentalisti. Perché se dici la verità sei fondamentalista, ma Gesù diceva le cose chiare. Di fatto se invochi satana, stai sicuro che arriva. L'Europa si fonda su quei valori che oggi vengono combattuti, oggi dobbiamo scegliere, decidere se stare con Gesù o con Pilato [..] Satana sta cercando di fare figli non cristiani. Noi dobbiamo fare figli cristiani, la Madonna dice di fare figli cristiani. Poi per forza Lei “interverrà”. Dobbiamo fare una scelta. Saremo segnati dal sangue dell'agnello, ma gli altri? Vedi in giro molti che cercano solo denaro, l'auto bella, il successo. Anche la ricchezza non è di per sé un male, però bisogna usarla bene, condividerla e non farne un idolo. Dobbiamo poi essere felici di avere questa “monarchia celeste” nel nostro Paese, siamone orgogliosi!».

Tra accuse di satanismo e insulti gratuiti, si giunge infine al succo della questione, quella più prettamente politica e volta a portare voti ai partiti vicini all'associazione. Citando la canzone di Povia, ProVita afferma: «"Luca era gay, adesso sta con lei", anzi con loro, perché la natura può offrire la gioia di essere genitori solo a chi non si rivolta contro le sue regole». Insomma, i gay non sarebbero altro che esseri conto natura in un'ottica in cui si neghi che in innumerevoli specie naturali è prassi che le coppie gay adottino i piccoli abbandonati dai genitori.
Ed è su queste basi che Di Tolve mischia sacro e profano, sostenendo che l'uomo venga al mondo con l'unico scopo di portarsi a letti una donna. Dice: «In questa storia c'è una conversione, ci sono innumerevoli episodi che rimandano alla fede, c’è Padre Pio, c’è la Madonna, ci sono incontri con sacerdoti che innanzitutto sono persone splendide. Ma c'è soprattutto un fatto razionale essenziale, decisivo, e questo lo possono comprendere tutti, credenti, atei, agnostici: "Teresa era vestita di bianco e mi ha detto : una semplice, vincolante affermazione, in cui si è, finalmente compiuto il disegno per cui sono stato messo al mondo"».

Insomma, il senso è sempre quello. La loro idea è che un eterosessuale debba avere il diritto di potersi costruire una famiglia con la persona che ama, un gay no. I gay dovrebbero uniformarsi ai loro carnefici solo per non sfidare i loro pregiudizi, magari facendo crescere i loro figli con una moglie che manco si ama (lo stesso Di Tolve racconta di pregare quotidianamente la Madonna per aiutarlo a non provare attrazione per altri uomini... insomma, c'è da chiedersi quante donne vorrebbero un marito che fatica ad andare a letto con loro o quanti figli gradirebbero genitori che sono soltanto amici).
Da sottolineare è anche quel continuo ricorso a parole pretestuose come «verità» o «volere di Dio». il solo fatto che sia necessario ricorrere a fatti non provati o non dimostrabili è sintomo di un qualcosa che non ha basi al di fuori di meri pregiudizi. peccato, però, che la propaganda di quelle credenze rischi di danneggiare chi ha genitori così bigotti da credere realmente a quelle parole.

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