Tolgono la figlia ad una coppia lesbica per darla ad una coppia etero, oggi accusata di abuso di minori


Lisa e Tesa sono due assistenti sociali che si sono conosciute nel 2006 durante una conferenza a San Francisco. Due anni più tardi si sono sposate nel breve periodo in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso era divenuto legale in California. Nel 2013 hanno adottato una bambina, anche se nei documenti figurava solo il nome di una delle due dato che il loro matrimonio non veniva riconosciuto come tale dalle autorità del Kansas.
La bambina venne affidata alla coppia ma, a distanza di un anno, le autorità decisero di rivedere quella decisione e preferirono affidare la piccola ad una coppia eterosessuale, incuranti di come quest'ultima avesse già altri 14 bambini, tutti stipati nella loro precaria casa (nella foto).
Pochi sono i dubbi riguardo al fatto che la scelta sia stata dettata dall'omosessualità delle due assistenti sociali. Il tutto nonosnte nello stato ci fossero più di 5.000 bambini inseriti nel sistema di affidamento e altri 900 in attesa di adozione (molti dei quali sono ancora in attesa di una famiglia).
La decisione del tribunale devastò le due assistenti sociali, gettando le donne in un dolore che quasi distrutto il loro matrimonio. Ma neppure la richiesta di appello avanzata alla Corte Suprema ha potuto cambiare le cose, dato che i giudici non hanno preso in carico la loro richiesta.

L'epilogo di questa storia pare drammatico. Il 19 novembre scorso i coniugi Schumms, nuova genitori adottivi della piccola, sono stati arrestati per presunti abusi sessuali e violenze sui figli. Ora i 16 bambini che vivevano con loro sono stati messi in custodia protettiva.
Nonostante il segreto istruttorio non abbia lasciato trasparire molti dettagli, i documenti del tribunale mostrano chiaramente come tra il 7 ottobre e l'11 ottobre di quest'anno, Jonathan Schumms avrebbe preso un bambino di 12 anni dalla sua camera da letto, lo abbia costretto a rimanere a terra e lo abbia frustato con una cintura di cuoio e metallo. Il piccolo sarebbe poi stato strangolato e minacciato di morte.
Mercoledì scorso, l'avvocato di Schumm ha presentato una nota difensiva in cui si negano tutte le accuse contro, sostenendo che il suo cliente sia stato semplicemente troppo zelante nel disciplinare i suoi figli.
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