Alabama, il giudice Roy Moore vieta i matrimoni fra persone dello stesso sesso


Il giudice conservatore Roy Moore, a capo della Corte Suprema dell'Alabama, è un personaggio noto per essersi strenuamente opposto all'applicazione delle sentenze che sancivano la legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso nello stato. In nome della sua fede religiosa e rivendicando la necessità di «difendere» la famiglia tradizionale, l'uomo si era persino spinto ad allearsi con il Ku Ku Klan.
Ora è sempre lui ad aver deciso di calpestare la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti e di ordinare ai giudici successori dell'Alabama di non rilasciare più licenze matrimoniali alle coppie formate da persone dello stesso sesso siano a quando la corte da lui presieduta non si sarà pronunciata sulla questione. La sua teoria è che il divieto di matrimonio per le coppie omosessuali sia ancora in vigore in Alabama dato che la sentenza della Corte Suprema non ha specificatamente citato quello stato all'interno del suo pronunciamento..
Stando a questo scenario, c'è da domandarsi se verrà ripristinata anche la segregazione razziale fra i banchi di scuola dato che la costituzione dell'Alabama la contempla ancora.
In passato il giudice Moore venne sospeso per essersi rifiutato di rimuovere dall'ingresso dell'Alabama Judicial Building un monumento religioso ai Dieci Comandamenti da lui tessa commissionata.

Sarah Warbelow, direttrice della Human Rights Campaign, ha sottolineato che «ancora una volta, il presidente della Corte Suprema Roy Moore sta palesemente sfidando lo stato di diritto impedendo a cittadini di poter esercitare il loro diritto costituzionale di sposare la persona che amano. Le sue tattiche ostruzioniste infangano la reputazione del grande stato dell'Alabama ed esortiamo quindi tutti i giudici successori dello Stato a rilasciare licenze matrimoniali alle coppie dello stesso sesso, come è loro dovere fare in base alla legge. Le opinioni personali di Moore non sono in discussione qui. Come giudice, lui ha l'obbligo di eseguire la legge. Se si rifiuta di farlo, dovrebbe essere rimosso dal suo incarico».
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