Buon 2016!


E così si è chiuso anche il 2015 e da ogni parte del mondo si sta festeggiando l'arrivo del 2016. Un anno in cui il governo ha promesso che vedranno le luci le unioni civili e che probabilmente trasformerà il nostro Paese in un campo di battaglia a causa di chi teme il cambiamento e chi ritiene che gli altri non meritino alcun diritto perché si ha paura che la felicità altrui possa togliere qualcosa a loro.
È una battaglia facile per chi non si sta giocando nulla nel negare pari diritti agli altri, ma forse c'è da ringraziare il cielo di non essere come loro e di non avere una mente rinchiusa nelle barriere del pregiudizio. Avranno pure più diritti, ma c'è da chiedersi che cosa si possa invidiare a chi non sa vivere senza disprezzare o danneggiare gli altri, vittime di una estrema insicurezza verso sé stessi. Chi ha bisogno di inventarsi fantomatiche ideologie al solo fine di fermare il cambiamento, è una persona che probabilmente non ha neppure idea di cosa significa vivere davvero. Ma fortunatamente sono pochi e, prima o poi, l'Italia per bene farà finalmente sentire la sua voce.

Per noi di Gayburg, il 29015 si chiude anche in una maniera che non avremmo voluto, con una limitazione sull'accessibilità e sulla possibilità di condivisione degli articoli imposta da un'azione squadrista di chi spera di poter ottenere la ragione mettendo a tacere chiunque dissenta da loro.
Il disagio si è protratto più di quanto avremmo voluto, ma ciò che possiamo assicurare è che nel 2016 Gayburg continuerà ancora ad esistere in una qualche forma. Può sembrare che tutto sia fermo, ma non è così. Si sta cercando una soluzione e si stanno attenendo alcune risposta da persone che si sono messe in gioco in prima persona, ma che purtroppo hanno dovuto fare i conti con il fatto che le feste di Natale non siano certo il momento migliore per poter raggiungere persone che magari si erano concesse un qualche giorno di vacanza. Per noi la priorità è tornare pienamente operativi sulla piattaforma di Blogger, anche solo per sottolineare come non sia stato violato alcun termine di contratto e non ci sia nulla che non vada con i contenuti che proponiamo. Vorremmo sia riconosciuta l'onesta intellettuale di pagine che hanno motivato con documenti alla mano ogni singola affermazione.
Ma se così non potrà essere, sicuramente qualcosa faremo. Di certo non la daremo vinta a chi ha festeggiato con troppo anticipo la nostra morte.

Ma per il momento, l'unica cosa importante da fare è augurarvi buon anno. A voi e a tutte le vostre famiglie (che siano gay o etero, ma sicuramente tutte meravigliose e meritevoli di essere riconosciate per ciò che realmente sono: famiglie a pieno titolo).
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