Caso Italo: il Codacons si rivolge all'antitrust, Gasparri da dell'imbecille a chiunque protesti


Aumentano le proteste nei confronti di Italo e della sua decisione di offrire biglietti scontatissimi a chi si recherà alla manifestazione del Family Day. Dinnanzi a chi si è detto infastidito da un'azienda che si è schierata contro i suoi più basilari diritti, Italo si è difesa con due post pubblicati su Facebook. Nel primo rivendica come l'iniziativa sia prettamente commerciale e che, evidentemente, i diritti possono essere calpestati per denato: «Ci tenevamo a comunicare a tutti voi -dicono- che Italo ha un sistema commerciale in base al quale offre convenzioni a chiunque le chiede e che può garantire una certa mole di traffico. Tutte alle stesse condizioni. Ne facciamo ogni giorno e con ogni tipo di organizzazione e associazione in occasione di eventi musicali, sportivi e sociali, senza fare scelte né ideologiche né di appartenenza, ma nel solo e ovvio rispetto della legge. Italo è un’azienda sul mercato e queste convenzioni sono spesso per noi anche uno strumento commerciale molto utile e redditizio per i conti aziendali. Evitiamo basse dietrologie politiche su una scelta puramente commerciale».
Poi, tre ore più tradi, hanno alzato la voce:«Ragazzi, non ci stiamo a farci mettere nell’angolo da chi vuole strumentalizzare ogni cosa. Ci hanno chiesto una scontistica per una manifestazione pubblica legalmente autorizzata e l’abbiamo concessa come facciamo sempre in questi casi. Non serve ed è strumentale tirare in ballo cose che non c’entrano nulla come manifestazioni antidemocratiche ed addirittura razziste e illegali. Ci fanno male queste parole perché noi siamo da sempre sostenitori dei diritti individuali e lo dimostriamo anche con il nostro sostegno al cinema autoriale che denuncia le discriminazioni e difende i diritti civili e le libertà individuali, mettendo a disposizione delle produzioni i nostri treni come set. Cerchiamo di usare il buon senso e Italo è sempre a disposizione di chi voglia sostenere i diritti delle minoranze e le libertà democratiche».

Spiegazioni che di certo non hanno soddisfatto nessuno e che, in molti casi, sono apparse quasi controproducenti. Ma i giuai non sono finiti dinnanzi alla moltitudine di passeggeri che si è detta pronta a non utilizzare più i treni dell'azienda: ora, grazie al Codacons, pare che la questione finirà anche sul tavolo dell'Antitrust.
«Vogliamo capire -dice l'associazione per la tutela dei consumatori- se concedere sconti sulle tariffe in favore dei clienti che partecipano ad un evento politico come il Family Day sia una pratica lecita e corretta, e se Ntv (la società che gestisce Italo, ndr) abbia applicato medesima scontistica agli utenti diretti alle manifestazioni pro-unioni civili Se emergeranno da parte dell’azienda decisioni commerciali diverse a seconda della tipologia delle manifestazioni pubbliche, si rischierebbe un uso politico di un servizio pubblico come il trasporto ferroviario. Per tale motivo con il nostro esposto –senza entrare nel merito delle decisioni di Ntv- chiediamo all’Antitrust di aprire un fascicolo sulla vicenda e verificare se il caso configuri o meno pratiche commerciali scorrette o altre fattispecie sul fronte della concorrenza e dei diritti degli utenti».

Ed intanto Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, insulta chiunque osi scegliere se servirsi o meno di un servizio che calpesta i propri diritti. E su Twitter scrive: «#boycottitalo la nuova priorità degli imbecilli, non l'avevo mai preso ora solo quello».
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