Cristina Obber scrive alle famiglie “family day”


Cristina Obber è l'autrice di libri come "Non lo faccio più" (edito da Unicopli) che è divenuto un progetto scuole per parlare di stupro e femminicidio; "Siria mon amour" (edito da Piemme) che è un romanzo tratto dalla storia vera di Amani El Nasif, 16enne italo-siriana che si è ribellata ad un matrimonio combinato. Ed è sempre con il medesimo editore che ha pubblicato "L'altra parte di me", una storia d'amore tra due adolescenti lesbiche, storia di una felicità possibile.

Ora è attraverso il suo blog che ha scritto una lettera aperta a quanti vogliono partecipare al Family day, spiegandogli perché il buonsenso li dovrebbe spingere a non farlo:

La mia è una comune famiglia con una mamma, un papà, tre figli e una gatta.
Per domani è stato organizzato a Roma un altro family day ma noi non ci andremo.
E’ una manifestazione che cerca di fare leva sulle nostre insicurezze.
La storia ci insegna quanto il fanatismo ci sappia e ci possa manipolare, al di là della nostra singola bontà d’animo e intelligenza.
Nel 1600 si organizzavano prediche pubbliche per alimentare nel popolo la paura verso alcune donne definite streghe.
Si organizzavano veglie di preghiere prima di metterle al rogo.
Oggi bruceremmo quelle donne?
Non credo.
Eppure sono state bruciate invocando Dio.
Facciamo tesoro delle manipolazioni subite dai nostri antenati, in fondo non siamo tanto cambiati nella nostra umana fragilità.
Diffidiamo di chi divide.
Il fanatismo non difende mai il proprio Dio, lo rinnega.
Il buon cristiano diffonde l’amore che incontra, ovunque lo incontri.
La mia è una comune famiglia con una mamma, un papà, tre figli e una gatta.
A coloro che sbraitano nominando il nome di Dio invano, dico
“Non scendete in piazza per difendere la mia famiglia. Ci difendiamo da soli, da voi”.
Forza nuova dice che parteciperà al family day perché ha tutte le carte in regola.
Quali carte servono dunque per essere idonei al family day?
Chiedetevelo, e datevi una risposta.
Sia chiaro che le carte dell’estrema destra e degli organizzatori coincidono.
Abbiamo ricordato l’olocausto in questi giorni. Ricordiamo anche che della segregazione razziale furono complici anche tanti italiani trascinati dalla propaganda nazi-fascista. Si sono pentiti, quando era troppo tardi, quando oramai erano stati complici di tante malvagità.
Se le vostre carte ricordano il messaggio cristiano, se si chiamano solidarietà tra le persone, rispetto per la vita, tutela dei bambini, non scendete in piazza domani.
Non con loro, che vi stanno trascinando dove probabilmente non vorreste essere.
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