Gasparri ed Amicone su Twitter dicono che i gay sono come il MinCulPop


È uno scambio di battute surreale quello che ha coinvolto Maurizio Gasparri (vicepresidente del Senato) e Luigi Amicone (direttore della rivista ciellina Tempi). I due si sono dati corda nel tentare di sminuire il milione di persone che ha preso parte alla grande mobilitazione a sostegno delle unioni civili.
L'incipit è giunto da Amicone, il quale afferma: «Un milione è notizia da Corea Nord, gira stessa foto di piazza Scala (max 10 mila, Pd, Sel, Cgil, Fiom) e niente sulle 97 con poche centinaia». Risponde Gasparri: «Ma è chiaro il flop, a Roma piazza del Pantheon piccolissima tipico rifugio di quando non hai gente».
Riprende la parola Amicone nell'affermare: «L'incredibile è che non vedo "insorgere" e "indignazione" di Stampa Democratica davanti al tarocco Arcobalen-Minculpop».
Il Ministero della Cultura Popolare (MinCulPop) è stato un ministero del governo italiano nel Regno d'Italia col compito di controllo sulla cultura e di organizzazione della propaganda del fascismo.

Non paghi delle offese verso chi manifestava per i propri diritti e non contro quelli altrui, i due hanno paragonato i gay a dei nazisti dopo essere risultati i sostenitori dell'ipotesi che a Piazza Aan Giovanni ci fossero dieci volte i partecipanti che la capienza fisica avrebbe potuto contenere. Si è giunti sino al punto in cui Gasparri inizia a sparare cifre: «Che taroccone ieri max 70mila in tutta Italia»
A quel punto qualcuno gli gli ha mostrato le immagini provenienti da altre piazze strapiene di persone, ma i due si sono detti non soddisfatti. Rivolgendosi ad Amicone, Gasparri scrive: «Vedi Luigi, scelgono stradine strette per sembrare di più».
Ed è così che si è passato alle immagini di Piazza del Plebiscito, non certo piccola. Un'evidenza da cui Gasparri pare voler scappare con un insulto gratuito. «Aiutato da lobbies arroganti», scrive.
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