Gayburg è tornato completamente fruibile


Dopo 15 giorni di limitazioni, da qualche ora Gayburg è tornato ad essere completamente fruibile. Probabilmente ci vorrà ancora qualche giorno perché il tutto torni alla completa normalità, ma lo scoglio maggiore è stato sicuramente superato. L'infamante avviso in cui si asseriva che «alcuni lettori hanno contattato Google perché ritengono che i contenuti di questo blog siano discutibili» non c'è più.
Come nel caso del blocco, anche in quest'occasione non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali e ci si deve basare su mere supposizioni. Se è facile presumere che fosse stata organizzata una segnalazione di massa per inibire l'accesso al sito, ora si può presumere che qualcuno all'interno di Google si sia occupato della questione ed abbia fatto qualcosa per sbloccare la situazione. Il tutto riportandoci a poter tornare a coltivare il sogno che la libertà di opinione non sia morta e che non basti essere in tanti per poter mettere a tacere una voce critica verso fantasiose ideologie o inesistenti nessi fra argomenti.
La vicenda, però, pare però avere una valenza ancor maggiore. Contrariamente ai nostri avversari, noi non abbiamo il controllo dell'informazione pubblica, non siamo stati invitati in televisione 142 volte come Adinolfi e se qualcuno offende la nostra dignità, non ci sono politici pronti a sostenere che siano meglio i mafiosi dei gay o che gli spot debbano discriminare le famiglie omogenitoriali. Eppure, nonostante l'assenza di mezzi, si è visto che unisti si vince. Grazie all'impegno di molti, persino un blog che appare minuscolo dinnanzi alla grandezza di Google è riuscito a far sentire la propria voce.
Un grazie va a quanti hanno lanciato appelli a Google attraverso Twitter, come Angelo, Giangi, Urano, Mizia, Idrossido, La Luci, Roberto, Ivo, Michael, Loran, Gabriele e tanti altri. Un sentito ringraziamento è doveroso anche verso Gay.it, UranoRebel, JHP, Next Quotidiano e LezPop per i loro articoli. Ed ancora, tante sono le associazioni che hanno fatto sentire la loro voce. Un grazie va a
Gabriele Piazzoni e ad Arcigay (e alla numerose sedi territoriali che hanno fatto sentire la propria voce), così come all'associazione Anddos che da tempo ci onora della sua costante attenzione. Insomma, quello che è successo è merito vostro e vi meritate un applauso.
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