I lettori de Il Giornale preferiscono i pedofili ai gay, inneggiando agli jihadisti che li uccidono
Per alimentare l'odio è sufficiente trattare certo argomenti facendo molta attenziona a mancare sistematicamente di rispetto verso acumi gruppi. Ed è così che Il Giornale decide di parlare di un prete che ha partecipato ad una serata gay con toni decisamente pruriginosi.
Nell'articolo la serata diventa un «festino» e già nel sottotitolo precisano: «dalla Campania giunge l'ultimo imbarazzante caso di prete omosessuale».
Dopo aver indicato tutti i dati personali dell'uomo, spiegano che «il prelato è stato beccato senza abito talare, in maglietta attillata, in un locale di Napoli prima di Natale al 'Same the party', festino gay friendly. "Non importa chi sei o cosa indossi, non importa chi ami o da dove vieni, l'unica cosa importante è quanto ami la musica", era il motto della serata».
Sinceramente è difficile capire quale sia il problema. Il Fatto Quotidiano sottolinea come fosse un prete pro-family, ma qui di quel dettaglio non viene dato notizia. Si parla solo del fatto che si presume che si gay quasi fosse quella la questione.
Come consuetudine, fra i commenti fioccano gli insulti dei lettori: «Va ridotto a allo stato laicale e cacciato come un appestato», scrive uno. «A don Paolo piace molto la musica: è un grande amante del clarinetto! Che schifo!» aggiunge un altro.
C'è chi si lancia nella strumentalizzazione dei motti dell'integralismo cattolico e si lancia nell'asserire che quel prete voglia sicuramente dei figli: «Preti o non preti, sono essere umani come noi, hanno gli stessi diritti e sono tutti figli di una madre e di un padre! Questo devono rispettarlo e non possono cambiare la normalità della vita, anche se sono milionari, senatori o ministri. Negli stati che adorano le anomalie si sono dimenticati dei doveri della vita!»
Ed ancora: «Questa è la dimostrazione lampante, per chi avesse ancora dei dubbi, che l'omosessuale ha una forte spinta compulsiva alla pratica erotico-sessuale, la quale non viene scoraggiata e frenata nemmeno se uno è un ministro della chiesa ed ha fatto voto di ubbidienza e castità. La maggior parte degli omosessuali non ha ritegno e pensa solo a quello e tutte le occasioni per avere contatti sessuali, sono buone. Mi sa che solo Maometto li ha capiti ed ha dato serie disposizioni ai loro seguaci. Altro che amore e misericordia. Chissà cosa dirà papa Cecco Gaucho amico di barba papà Scalfari? Logico no? "Chi sono io per giudicare? Altro delinquente». Il riferimento pare sia agli jihadisti che uccidono i gay lanciandoli dai tetti dei palazzi.
Conclude un tizio con un: «Se va al frocio festino, sicuramente non andrà al family day».
Sempre Il Giornale pubblica anche la notizia di un ragazzo che racconta di essere stato abusato da un prete pedofilo e di essersi sentito offrire 250euro dalla curia come risarcimento per mettere a tacere la questione.
pare incredibile ma, dinnanzi ad un fatto gravissimo, i tettori del giornale sembrano molto più incluni a perdonare l'atto. Nei commenti crivono: «Certo è che le denunce non si fanno in questo modo». «violenza sessuale a 13 anni, a 39 anni si decide finalmente a svelare la pedofilia del sacerdote che ha abusato di lui. Come mai tanto tempo per denunciare l'accaduto? Sono passati 26 anni dal fattaccio e deve aver pensato che era giusto guadagnare qualcosa, vero? Ovvio che 250 euro non gli bastano, ne voleva almeno 100.000! Poteva svegliarsi prima, fosse successo a me l'avrei raccontato ai miei immediatamente».
Ed ancora: «Cosa voleva ricevere dalla curia? Probabilmente di queste storie per "tirare a campà" ne sentono "a iosa". Per ricevere un equo indennizzo bisogna istruire una pratica, non si ottiene mica in udienza. Comunque auguro a tutti che verità emerga».
Insomma, un sacerdote gay viene processato e condannato per non aver commesso nulla, un prete pedofilo viene difeso mettendo in dubbio la veridicità del racconto.