Il Family day è una scatola sulle famiglie gay


Ha fatto molto discutere la scelta di coprire alcune statue nude dei musei Capitolini per non offendere il presidente dell'Iran Rouhani durante la sua visita a Renzi in Campidoglio. Il caso è diventato politico, con chi dice che «per non mettere in "imbarazzo" il presidente iraniano si è messa in imbarazzo la cultura millenaria di un intero Paese: coprire le statue ai musei Capitolini è un atto di enorme provincialismo da parte di un Governo che interpreta le relazioni internazionali in maniera assai singolare».
Ebbene, il Family day sarà esattamente questo. Significherà mettere una scatola sulle famiglie gay e far finta di non vederle.

Filippo Savarese, portavoce della Manif Pour Tous, dice di non aver dubbi: «Non è che il ddl va riscritto. Va ritirato». E questa sarà anche la rivendicazione di quella piazza.
Eppure quella rivendicazione pare non avere nulla a che fare con tutte le menzogne che hanno messo in campo in questi mesi. Come intendono impedire che le donne indiane siano sfruttate per «produrre figli» che siano «venduti» alle coppie eterosessuali? Come intendono impedire che i figli della maternità surrogata che vivono con famiglie eterosessuali possano avere contatti con a madre naturale? E quale legge hanno proposto per vietare ai bambini adottati di poter chiamare mamma o papà dei genitori non biologici?
Semplice: quella era la propaganda, non il loro fine. Il loro fine è far finta che i gay non esistano in modo da essere certo che il loro status quo non cambi. Non vogliono vedere che esiste la diversità perché costa fatica rapportarsi con essa, preferiscono far finta di nulla.
La verità è che quella legge non introduce nulla, semplicemente riconosce e norma alcune situazioni che già esistono. Le famiglie gay continueranno ad esistere così come anche i loro figli cresceranno con due genitori, semplicemente lo faranno mentre loro potranno far finta che non esistano. Potranno così usare i loro vecchi schemi mentali, basandosi su quello che diceva il nonno di loro nonno. E poco importa se un bimbi verrà reso orfano o se una coppia verrà discriminata: dato che i loro interessi non sono in gioco, a loro non gliene frega nulla.

L'atteggiamento è cosa' radicato che persino dinnanzi all'enorme successo della manifestazione #Svegliatitalia, Savarese sfiora il ridicono nell'asserire che si sia trattato di «uno dei più 'sonori' flop del movimento Lgbt italiano degli ultimi decenni». Anche su quelle piazze e su quelle rivendicazioni, mettono una bella scatola e fanno finta di non aver visto.
Curioso è come anche qui il discorso risulti un boomerang dato che Savarese aggiunge che, sempre a suo dire, «la partecipazione è stata del tutto scarsa. Non solo della cittadinanza in generale ma anche degli stessi attivisti Lgbt, che non vogliono sostenere il ddl Cirinnà perché non porta scritto in modo chiaro che è un matrimonio gay e non permette adozioni gay e utero in affitto». Ma come, sino a ieri non le prevedeva ed incentivava?.
Ormai ad occhi bendati, questa gente mette una scatola anche sull'ipotesi che i loro figli possa essere gay. Facile è immaginare quale colpo mortale un genitore potrebbe infliggere ad un ragazzo lgbt qualora si mostri mentre partecipa ad eventi così integralisti. Ma preferiscono far finta di non vedere, creandosi la verità che più gli fa comodo, decidere che i loro saranno necessariamente eterosessuali in modo da non dover fare la fatica di mettersi in discussione.
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