Il Giornale si gioca la carta della paura: la non discriminazione vi renderà poveri


Una tra le modalità più comuni con cui si può spingere una persona a danneggiarne un'altra è il fargli credere che quel gesto gli poterà un vantaggio personale. Ed è forse in quell'ottica che Il Giornale torna ad attaccare le unioni civili sostenendo che «l'impatto della legge sul sistema assistenziale è sottostimato. I costi della reversibilità per il Tesoro arriveranno a 22,7 milioni nel 2025. Ma Forza Italia rifà i conti: tra i 300 e gli 800 milioni». A scriverlo è Gian Maria De Francesco in un articolo intitolato "Nozze gay, bomba a orologeria Rischio collasso sulle pensioni".
Al di là della licenza poetica con cui delle «formazioni sciali speciali» vengono ribattezzate in «nozze gay», evidente è in tentativo di creare paura nell'ipotizzare che il tesoro non sia in grado di far di conto e che che abbiano sbagliato i calcoli di ben 778 milioni di euro. Scrive il giornalista:


Le unioni civili potrebbero rappresentare una bomba a orologeria per il welfare italiano. Il condizionale è d'obbligo perché le cifre ufficiali finora dichiarate paiono abbastanza tranquillizzanti, ma più si avvicina il 26 gennaio, data prevista per il ritorno del ddl Cirinnà nell'aula del Senato, più crescono i sospetti che vi sia un qualcosa di non detto sull'estensione dei diritti alle partnership diverse dal matrimonio. È un tema prettamente economico che va al di là delle questioni più controverse relative alle adozioni gay e alle eventuali aperture all'utero in affitto.


Quasi a voler sottolineare come l'articolo sia prettamente ideologico, ecco che le stepchild adoption diventano «adozioni» e che si parli di «eventuali aperture all'utero in affitto» a fronte di un testo che neppure le contempla. Interessante è anche notare come si citi solo marginalmente la fonte delle cifre millantate che, guarda caso, sono state diffuse mesi fa proprio da Luicio Malan (ossia da un politico noto per la sua omofobia e non certo imparziale sul tema).
Articoli come questo mostrano chiaramente come il dibattito in corso sia tutt'altro che un dibattito, ma assomigli molto ad una campagna di disinformazione volta a far leva sulla paura, sulla discriminazione e sulla discussione di temi estranei al testo.

Al solito i lettori del quotidiano hanno mostrato tutto il loro apprezzamento per una nuova scusa alla discriminazione e c'è chi commenta: «L'importante per l'oligarchia (o meglio la dittatura) è comprare tutti i voti possibili con provvedimenti ad hoc...chissenefrega del futuro dell'Italia e degli Italiani!». Ed ancora: «Quando non riusciranno più a pagare le pensioni, speriamo che la gente si ricordi di questi nemici del popolo. Attenti però: quando in tanti saranno ridotti alla miseria ed alla fame, non avranno più nulla da perdere. Infami!». «Ci mancherebbe solo questo scempio. Magari si priviligeranno le unioni gay a discapito di quelle regolari!». «Quando c'è di mezzo questa gente è un attimo prenderselo in.... saccoccia». «Aborto, divorzio, ora i matrimoni tra pervertiti..ma a parte i lobotomizzati, qualcuno ne ha tratto vantaggio?».
Insomma, ancora una volta si è di fronte ad una evidente ricerca di una giustificazione di quella che appare una posizione basata solo sull'omofobia.

Non manca chi poi scrive un poema volto:

A parte il degrado "naturalista-ambientale" della società umana,che coinvolgerebbe i veri omosessuali, sdoganando con "orgoglio" questa condizione, come la più bella conquista dell'umanità, con annessi e connessi(adozioni et similia....), il risvolto economico, sarebbe disastroso, per la evidente tentazione,di persone fondamentalmente sane (eterosessuali), che volessero approfittare, "fingendo" per convenienza, una unione "omosessuale"!

Esatto. Fra i lettori de Il Giornale c'è chi sostiene che l'omosessualità sia una malattia e che gli etero siano in fila spera sposare persone dello stesso sesso al fine di ottenere la reversibilità (la stessa che otterrebbero se sposassero una ricca ereditiera, ma in quel caso pare che non si siano problemi per lui).

Per trovare un minimo di buonsenso bisogna arrivare al commento in cui si afferma:

Premesso che gli omosessuali finora hanno pagato i contributi previsti dalla legge quindi, nel caso vengano approvate le unioni civili, non ruberanno nulla a nessuno (finora anzi hanno pagato loro per gli eterosessuali, anche maschi), che il 27 gennaio ci siano 1.500.000 coppie gay che si uniscano civilmente e che per tutte queste coppie uno dei due partner muoia lo stesso giorno (1.500.000 morti in un giorno!) tanto da costringere lo stato italiano a versare la reversibilità al partner superstite da subito. Ci crede solo il senatore Malan.

Ma forse la logica non serve dinnanzi a chi risponde a questa evidenza scrivendo: «E i single? Anche loro hanno versato, perché non possono lasciare la pensione di reversibilità ai nipoti? È la famiglia etero che produce nuovi cittadini. I gay non producono niente». E dopo questa ostentata ignoranza, vien da sé il capire che certa gente venderebbe la madre pur di sentirsi migliore sulla base delle proprie preferenze sessuali.
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