La Regione Basilicata organizzerà comizi di Gianfranco Amato destinati agli studenti, sostenendo che chi insegna la tolleranza «è come il Terzo Reich»
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della memoria, una ricorrenza in cui si ricordano gli orrori del regime fascista e dell'olocausto.
Pare, però, che la Regione Basilicata abbia deciso di strumentalizzare persino i morti per alimentare la loro propaganda elettorale attraverso farneticazioni sull'inesistente «ideologia gender». Dopo l'approvazione di mozioni omofobe e l'organizzazione di convegni in cui veniva distribuito materiale propagandistico anti-gay prodotto in Russia, ecco che il 27 gennaio è il giorno che è stato scelto per pubblicare sulle pagine istituzionali della regione un comunicato inneggiate a Gianfranco Amato e alla sue guerra contro i gay. Il tutto organizzando incontri di indottrinamento in cui alcuni studenti dell scuole superiori saranno costretti ad ascoltare i soliti comizi in cui l'avvocato racconterà che l'omosessualità è un peccato gravissimo e che i transessuali non devono essere accettati dalla società.
Il comunicato enuncia:
Sarà Gianfranco Amato, il presidente dei ‘Giuristi per la vita’ a partecipare all’incontro ‘Gender – per chi suona la campanella’, in programma al Conservatorio ‘C.G. da Venosa’ di Potenza, in via Tammone 1, nel capoluogo lucano. Alle 10,30 di venerdì 29 gennaio nell’auditorium, insieme a lui, il garante per l’Infanzia di Basilicata Vincenzo Giuliano e il dirigente dell’Ufficio III Ambito territoriale Potenza – Usr Basilicata, Debora Infante. Ad ascoltarli centinaia di studenti delle scuole superiori del capoluogo, docenti e quanti vorranno essere informati su un tema di grande attualità.
Aggiungono poi:
Amato che sarà tra i protagonisti del Family day in programma il giorno 30 a Roma, prosegue una serie di tre incontri organizzati dall’ufficio diocesano di Pastorale giovanile nei quali si stanno affrontando le tematiche legate al ‘gender’.
Il primo si è tenuto sabato 24 ottobre, ha visto oltre alla partecipazione dell’Arcivescovo, monsignor Agostino Superbo, del Sindaco di Potenza, di diversi consiglieri regionali firmatari della prima mozione in Italia, contro la diffusione dell’insegnamento del ‘gender’ nelle scuole lucane, quella di circa 500 persone nel teatro F. Stabile. In quell’occasione ospite fu Mario Adinolfi che si soffermò sul tema dal punto di vista politico, sociale e antropologico.
Amato invece analizzerà gli aspetti didattico-pedagogici, coinvolgendo il mondo della scuola, proprio su argomenti che riguardano in particolare docenti, alunni e genitori. L’appuntamento conclusivo, si svolgerà in primavera, e vedrà a Potenza padre Maurizio Botta, altro esperto che sarà chiamato ad affrontare gli aspetti teologico-pastorali della vicenda.
Sul finale non poteva mancare una qualche strumentalizzazione volta a creare odio vcerso le minoranza che vivono nella regione, giungendo sino a paragonare i gay ai nazisti:
Previsti interventi musicali a cura del Conservatorio. L’avvocato Amato recentemente ha ricordato l’importanza “dell’articolo 26, terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” nel quale si “dice che i genitori hanno diritto di priorità nell’educazione dei propri figli rispetto allo Stato. Questo articolo è stato introdotto nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948 proprio perché dopo la guerra l’esperienza aveva dimostrato come fosse stato devastante e distruttivo l’indottrinamento dei giovani da parte del sistema di istruzione statale pubblico del Terzo Reich. Oggi, dopo 70 anni, siamo costretti a invocare di nuovo lo stesso principio”.
Interessante è notare come si sostenga che l'educazione al rispetto sia un qualcosa di stampo nazista, salvo poi organizzare incontri a senso unico in cui dei poveri studenti verranno costretti ad ascoltare i comizi propagandistici in cui alcuni ultras dell'omofobia organizzata insulteranno gay e lesbiche attraverso falsificazioni inaccettabili. E delle denunce promesse dal Ministro Giannini ancora non se ne vede l'ombra.