La stepchild adopion e le finte "mediazioni" che violano i diritti dei bambini


Su spinta dell'integralismo cattolico e della Conferenza Episcopale Italiana, c'è chi sostiene che si debba discutere di una possibile mediazione che possa garantire meno diritti ai figli delle coppie gay. Si va da chi chiede che la stepchild adoption, già in vigore per la famiglie eterosessuali sin dal 1983, sia ridotta ad un «affido rinforzato» che diminuisca le garanzie per i bambini che vivono all'interno di famiglie omogenitoriali. C'è poi Buttiglione che si è persino lanciato nel sostenere che i bambini nati mediante gpa debbano essere resi «inaddottabili» perché nati all'esterno di una famiglia uomo-donna.

Si tratta di posizioni che lasciano chiaramente trasparire la volontà di colpire i bambini per discriminare i loro genitori, anche se l'attuabilità e la stessa discussione di simili posizioni pare in palese violazione dei diritti dei più piccoli. L'articolo 2 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, recepita dallo stato italiano con una legge del 27 maggio 1991, pare non lasciare dubbi:

Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza.

Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari.

Ecco che la discriminazione dei bambini in virtù di condizioni particolari dei genitori (nella fattispecie, l'orientamento sessuale) ha tutta l'aria di una violenza verso i minori. Interessante è anche notare come a chiedere quelle violenze siano personaggi che sostengono di voler «difendere i propri figli», nonostante tutto lasci pensare che l'unica cosa che si voglia «difendere» siano i pregiudizi.
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