La violenza verbale dei mercanti di odio


Non passa giorno senza che l'integralismo cattolico mostri il suo lato più violento, violento e disgustoso. Ormai gli insulti si sprecano, così come i mercanti dell'odio vendono pregiudizi e disinformazione che possa tornare utile al loro tornaconto politico. La dignità umana diviene merce di scambio per chi spera di ottenere qualcosa dalla sopraffazione altrui.
Tra i gruppi più violenti figura sicuramente una realtà chiamata "Nelle note", vero e propri ricettacolo di un materiale propagandistico che potrebbe far arrossire persino i nazisti. Ogni singola parole è volta a creare odio, ogni singolo sentimento altrui è sminuito con disprezzo.

Ed è su quelle pagine che possiamo trovar scritto frasi inaccettabili come:

Omosessualismo, ideologia gender e pedofilismo, come abbiamo visto nella precedente riflessione, sono storicamente legati.
Ora vorrei fare un passo ulteriore: omosessualismo, ideologia gender e pedofilismo sono anche concettualmente legati. Al fondo, anzi in fondo, siamo di fronte all’ennesima manifestazione del nichilismo e del relativismo individualista che spingono oggi verso un salto antropologico –al ribasso– quale ma si era visto prima.
Con grande astuzia comunicativa e capacità persuasiva questa forma di violenza radicale, di annichilimento antropologico, viene fatta passare sotto la maschera della difesa dei diritti, della lotta contro le discriminazioni, della conquista sociale. Del “progresso”. Ma che progresso mai può esserci in una visione del mondo, dell’uomo e della vita sostanzialmente fondata sull’emozione e sulla pretesa di soddisfare i propri pruriti?

Si è dinnanzi ad un movimento che nega che sia l'amore a creare una famiglia, preferendo pensare che l'unica cosa importante sia la presenza di un pene e di una vagina. A loro non importa che una famiglia sia felice, gli importa solo che sia eterosessuale.
Non hanno problemi se la stepchild adoption viene riservata agli etero, non hanno problemi se una coppa uomo-donna ricorrerò alla maternità surrogata, non si preoccupano neppure di chi picchia o prostituisce i figli: l'importante è impedire che i figli delle famiglie gay possano avere pari dignità dato il loro sconsiderato disprezzo per i genitori. È una nuova epoca nazista in cui non ci sono più ariani ed ebrei, ma eterosessuali ed omosessuali. E quest'ultimi sono da colpire e punire per il solo fatto di essere diversi da loro, in un mondo in cui la diversità non è percepita come una ricchezza ma come una minaccia da cui "difendersi".

Si passa poi a sostenere che i figli degli omosessuali non debbano avere le stesse tutele di chiunque altro Si sostiene che si giusto negare loro il diritto all'eredità o alle tutele giuridiche perché l'integralismo non tollera che vivano in una famiglia a loro poco gradita. Il tutto, come sempre, con una violenza verbale da voltastomaco. Scrivono:

Perché il male, alla fine, per quanto seducente sia e per quanto a lungo riesca a camuffarsi da bene, non può tradire la sua vera natura: è stupido.
Come nel caso della “stepchild adoption”, presentata come un provvedimento urgente, a tutela del bambino, quando invece non si tratta d’altro se non del colpo di grazia che viene inflitto a chi è stato messo al mondo dopo un contratto di compravendita, reso volontariamente orfano, deprivato di una delle due figure genitoriali ed infine costretto a vedersi recisa per sempre la catena normale e naturale della filiazione.

La parte più aberrante di questa campagna d'odio è nella falsità di informazioni che si cerca di propinare. sappiamo tutti che la stepchild adoption si limita a prendere atto delle famiglie già esistenti per garantire le dovute tutele ai più deboli. Ma all'integralismo non frega nulla dei bambini penalizzati, interessa solo l'odio. Ed è così che il sito si lancia nel fornire una assurde definizione ideologica dell'argomento. Senza alcun rispettoi verso la verità dei fatti, si sostiene che:

Questa abominevole forma di deprivazione minorile, sostenuta dagli omosessualisti, indica la possibilità di adottare il figlio biologico del partner dello stesso sesso. In sostanza ciò si traduce nella mercificazione della vita umana e nella negazione dei diritti del bambino, primo dei quali è avere una madre e un padre ed essere da loro cresciuto (art. 7 della Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo). Un omosessuale va all’estero (come ha fatto un senatore della nostra Repubblica), in un laboratorio col suo seme si feconda un ovulo di una donatrice, che viene poi impiantato nell’utero di una donna, cioè – in sostanza – un “utero‬ in‬ affitto‬”: nasce così il suo “figlio biologico”, che poi – secondo la “stepchild adoption” – in Italia potrà essere adottato per legge dal partner e si costituirà in questo modo una “famiglia”‬ con “due papà”.‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬
E nessuna madre, ovviamente.
Oppure viceversa: “due madri” e nessun padre.
Oggi si reclama “il bene del bambino”: “poveretto, è senza diritti. Gli manca un genitore, se muore quello biologico, che facciamo?” Eh già. Pensarci prima, no, vero? Questo è il trucco sofistico. Che dimentica però di dire che quel bambino è orfano non per disgrazia ma perché così è stato progettato “a tavolino”, venduto e quindi acquistato da chi adesso ne reclama i diritti.
In sostanza, un miserabile trucco, sulla pelle dei bambini, che serve a sdoganare la compravendita di minori al solo scopo di dare una parvenza di normalità alle coppie same-sex. Che cosa non fa, l’invidia.


Si suggerisce dunque una interpretazione non veritiera di chi siano i beneficiari della legge (che all'integralismo piaccia o no, i gay possono tranquillamente ingravidare una donna anche alla vecchia maniera) e si suggerisce che i bambini debbano essere puniti perché loro odiano i loro genitori. Nel lungo e rivoltante articolo, non si manca di sostenere che l'unica cosa importante è che due gay non possano avere i diritti che si reputano debbano essere garantiti ai soli eterosessuali dato che la pari dignità causerebbe «l'indifferentismo sessuale, correlato a quello dell'ininfluenza: uomini e donne sono uguali, eventuali differenze sarebbero mere costruzioni culturali, “maschile” e “femminile” sarebbero solamente stereotipi, per cui è indifferente per un bambino avere padre e madre ed ininfluente esserne privato». Ed ancora:

“La scienza dimostra che non ci sono danni per i bambini trapiantati in coppie dello stesso sesso” (quindi chissenefrega, avanti tutta col rendere orfani degli innocenti): è questo lo pseudo-argomento in base al quale qualcuno sostiene la deprivazione – abuso minorile che chiamiamo “stepchild adoption”. La cui forma logica è: se non ci sono danni che la scienza è in grado di misurare, allora va bene. Si può fare.

A tal proposito si cerca di sostenere che la scienza non sia esatta, che magari potrebbe aver sbagliato e che sia comunque più corretto fare affidamento sul proprio pregiudizio nel sostenere che i bambini crescerebbero in una famiglia di stupratori eterosessuali piuttosto che con due amorevoli genitori dello stesso sesso. Si mente sul fatto che la maternità surrogata sia l'unica maniera con cui dei bambini possano venire al mondo mentre si cerca di impedire che due uomini o due donne possano prendersi cura di un bambini attraverso l'adozione (quella vera, nonq uella che viene chiamaa così colo perché si cambiano i termini a seconda della convenienza propagandistica). Ed è così che si finisce con la solita citazione di studi di cui non si cita neppure l'origine (e che forse manco esistono):

Studi importanti mostrano che i bambini in coppie omosex sposate stanno peggio, hanno molti più problemi di quelli impiantati in coppie omosessuali non sposate. I secondi, evidentemente, hanno ancora una speranza.
Devo aggiungere altro? Lo ripeto. La stepchild è una forma di violenza, che fissa ed ingessa il bambino una situazione innaturale, lesiva dei diritti e dei bisogni della persona, al solo scopo di soddisfare pretese di adulti. È una forma di violenza: e delle più gravi.

Si passa così all'affondo più grave e criminale:

Il fatto è che la “stepchild adoption”, mostrandosi come un provvedimento a tutela del minore – ma negando nei fatti il diritto del bambino ad avere padre e madre, quindi la sua dignità umana – si concretizza in una specifica e ben riconoscibile forma di violenza che andrebbe iscritta nella forma più generale dell’abuso sui bambini, alla quale appartengono anche la pedofilia e molte altre forme di maltrattamento e di violenza, dirette o indirette che siano, palesi o mascherate, non importa: si tratta sempre di forme di violenza su minori.
Si tratta sempre di prendere da un bambino ciò che l’adulto desidera e non invece di dare al minore ciò di cui ha bisogno per crescere.

Dato che un simile testo appare destinato ad un pubblico ignorante e disinformato (altrimenti non si capirebbe come qualcuno potrebbe mai ritenere accettabili simili affermazioni), il lungo testo torna a ribadire argomenti già trattati attraverso i soliti loghi comuni. Si afferma infatti che ai gay non solo deve essere negata dignità verso i propri figli, ma deve necessariamente essere vietata anche l'adozione dato che la visione del mondo suggerita è solo quelle etrosessualista (giuto per usare un termine accomunabile alle loro continue offese):

In ogni caso se per “abuso” si deve ritenere “tutto ciò che ostacola o impedisce la crescita armonica del bambino”, mi chiedo per quale ragione non si debba considerare tale l’inserimento forzoso di un bambino in una coppia di adulti dello stesso sesso. Perché privare un bambino di uno dei genitori? I “genitori” – è bene ricordarlo – sono “coloro che generano”, non dimentichiamolo: il padre e la madre. Se questi vengono a mancare abbiamo i “genitori adottivi”: un padre e una madre sostitutivi, che ripristinano la catena della filiazione spezzata, nell’interesse supremo del bambino. Il senso e lo scopo dell’adozione è quello di dare un padre e una madre sostitutivi al bambino che disgraziatamente li ha perduti. Nient’affatto quello di dare bambini ad adulti che li pretendono. Nessuno è figlio di due padri o di due madri.

Giusto per non farsi mancare nulla, l'articolo rispolvera slogan fini a sé stessi. Si attribuisce all'avversario una tesi mai sostenuta e lo si attacca sulla base di ciò che si sostiene gli atri debbano pensare. Si dice che «nell’epoca del “love is love” anche fare due più due sembra un’impresa» o ci si simanda «Ma perché gli omosessualisti insistono ad auto-proclamarsi buoni genitori, se poi sostengono che i genitori non servono?».
Gradito sarebbe sapere chi mai abbia affermato una cosa simile dato che ad aver creato quella tesi ed averla attacca è sempre il medesimo soggetto e, ovviamente, sempre con il fine di creare odio nei confronti di persona a cui lui riserva una violenza verbale inaudita.

Immancabile è anche la menzogna:

Scrivendo sul British Journal of Education, Society & Behavioural Science, una nota e prestigiosa rivista peer-reviewed, il sociologo americano Paul Sullins afferma che i “problemi emotivi [sono] maggiori per i bambini con genitori dello stesso sesso rispetto a quelli con genitori di sesso opposto addirittura con una incidenza più che doppia”.
Il dottor Sullins afferma inoltre che “non è più lecito affermare che nessuno studio ha trovato i bambini che vivono in famiglie omogenitoriali svantaggiati rispetto a quelli in famiglie eterosessuali.”
Si deve notare che lo studio Sullins si basa un campione più ampio rispetto a quelli di qualsiasi altro precedente – 512 bambini con “genitori” dello stesso sesso; dati tratti dal Interview Survey National Health. I problemi emotivi rilevati sono molteplici, compresi comportamenti scorretti, preoccupazioni, depressione, rapporti difficili con i coetanei e incapacità di concentrarsi.

Ebbene, il signor Sullins è stato denunciato dalla sua stessa università per aver falsificato i dati della sua ricerca al fine di sostenere tesi che potessero legittimare tesi omofobe. Però chiunque vive di menzogna pare preferire uno studio falso alla realtà, chiedendo che siano i figli degli altri a pagare per i propri pregiudizi e per la propria incapacità a comprendere che il mondo non si ferma ad un pene e una vagina.

Se avete il coraggio di leggere quello che appare un insulto alla dignità umana e alla verità, qui trovate l'articolo completo in tutta la sua violenza verbale e in tutta la sua perversa ideologia.
Commenti