Le parrocchie che mentono ai fedeli per alimentare il dissenso verso il ddl Cirinnà


L'ottavo comandamento dice: «Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo». Eppure pare che quello sia un precetto ormai superato per quelle chiese parrocchie vogliono sfruttare Dio come un oggetto di propaganda politica che possa legittimare la discriminazione. E poco importa se si stia mentendo per danneggiare gli altri, l'importante è che il pregiudizio venga promosso tra chi non ha la possibilità o la capacità di rendersi conto che si è presi in giro.
C'è veramente da mettersi le mani nei capelli dinnanzi alla violenza di un articolo pubblicato sul sito della parrocchia romana di San Benedetto, nella quale si promuove la veglia di preghiera delle Sentinelle in Piedi contro il riconoscimento e contro i diritti delle famiglie omosessuali.

L'articolo esordisce nel domandarsi perché ci si debba preoccupare della questione e suggerisce quelli che vengono presentati come «motivi» per opporsi al DDL Cirinnà. Ed è così che si parte con il sostenere che è necessario opporsi perché la Dottrina sociale della Chiesa riconosce solo l'unione fra un uomo e una donna. Ovviamente è facile notare come lo stato debba garantire il rispetto di principi laici e non religiosi, ma ovviamente ciò pare importare poco a chi si lancia nel sostenere che la famiglia «non è una roba con cui giocare all'apprendista stregone sulla base di ideologie e di astratti costrutti mentali». Insomma, l'insulto è l'unica argomentazione che viene posta a quella tesi.

Ma è la seconda motivazione a lasciare senza parole. Come suggerito dal manuale, non ci si è trattenuti dal tirare in ballo «i bambini» e si sostiene che «Alcuni gentiluomini (e gentildonne) stanno cercando da tempo uno strumento che renda più complessa l’adozione per le normali coppie uomo-donna e più semplice l’adozione da parte delle coppie omosessuali».
Buffo, L'adozione è riservata solo alle coppie eterosessuali e lo rimarrebbe anche dopo l'approvazione del progetto di legge. In discussione c'è solo la stepchild adoption, in vigore per le famiglie eterosessuali sin dal 1983. Non si capisce dunque come si possa sostenere che si voglia agevolare l'adozione da parte dei gay. Il tutto senza entrare nel merito di come il sostenere che le zoppie eterosessuali siano «normali» lascerebbe presumere che le altre non lo siano.

Eppure l'intero discorso portato vanti si basa su quella bugia. Scrivono:

L’Italia, per quanto riguarda l’adozione è una nazione di cui essere fieri. Per numero di abitanti, noi siamo il popolo che adotta di più al mondo. Ogni anno, circa 3000 famiglie investono quasi tutti i loro risparmi per prendere uno o più bambini abbandonati e dare loro una possibilità di farcela.
Cosa centra questo con i diritti civili degli omosessuali? Semplice, la maggior parte di queste adozioni avvengono in Russia e Cina ed è quasi sicuro che questi due stati chiuderanno le adozioni nel preciso momento in cui l’Italia renderà possibile che questi bambini, per qualunque motivo, siano messi in mano a coppie omosessuali. Quindi… per ogni anno di adozioni chiuse, circa 3000 bambini perderanno la possibilità di avere una mamma ed un papà. Ed in cambio, per le coppie omosessuali, si rimuove un ostacolo al promettente mercato dell’utero in affitto.

Insomma, bisogna discriminare per gratificare l'omofobia russa e cinese, peraltro a fronte di un diritto che non è neppure in discussione. Ed è altrettanto buffo come loro stessi pubblichino un grafico che mostra come il dato citato si riferisca al 2010 (ossia l'anno in cui è stato realizzato il maggior numero di adozioni) e faccia finta di non vedere come si sia stata una flessione che in tre anni ha visto il numero di adozioni scendere di un terzo. Verrebbe dunque da pensare che gay e lesbiche potrebbero garantire una casa a quei mille bambini che non sono stati più adottati dalle famiglie etero (anche se in realtà la discussione è fine a sé stessa dato che le adozioni non sono contemplate).
Interessante è come poi si dica che si voglia rimuovere un ostacolo alla maternità surrogata, fingendo di non sapere che il ddl non introduce alcuna variazione alla legge attuali e che non è discriminando i bambini che si frena una pratica a loro sgradita quando ad accedervi non sono coppie eterosessuali (che da oltre un ventennio, nel disinteresse di questi movimenti, accedono tranquillamente alla stepchild adoption e potranno continuarvi ad accedervi anche se i figli delle coppie omogenitoriali dovessero essere discriminati)

Si prosegue citando alcuni slogan di un sito sulla maternità surrogata (senza sottolineare come questo si rivolga soprattutto a coppie etero, dato che l'intenzione è creare odio verso i gay) e si dice che «fino ad oggi, questa pratica era problematica per le coppie omosessuali in quanto il figlio in provetta rimaneva assegnato ad un solo coniuge. Con la così detta stepchild adoption il problema verrà risolto: uno dei due si compra il figlio, l'altro lo adotta, ed un bambino in più verrà strappato alla madre per crescere con due padri».
Come la solito il linguaggio è violento si parla di «comprare» esseri umani anche quando spesso la storia è assai diversa. Ma se si vuole istigare l'odio, il linguaggio deve essere scorretto, blasfemo, violento ed anti-cristiano. Sia mai che una qualche vecchietta non resti basita dinnanzi a parole troppo leggere che non presuppongono un giudizio morale già preconfezionato sulla base di interpretazioni ideologiche ben precise.

Il tutto si conclude con un «Che Dio vi benedica», anche se l'impressione è che dinnanzi a simili politiche Dio non c'entri proprio bel nulla. Più plausibile è che centrano i personaggi a cui il sito parrocchiale offere ampia visibilità nella sua home page, proponendo come lettura gli articoli su Tempi di Renato Farina, gli articoli su Tempi di Rodolfo Casadei, gli articoli su Zenit di Padre Andrea Panont, i post del blog di Cistanza Miriano e gli articoli su Tempi di Simone Pillon. Insomma, l'impressione è che a quella parrocchia non interessi parlare di Dio, ma si preferisca dare spazio alla propaganda politica ed anti-cristiana di personaggi noti che hanno fatto dell'omofobia il proprio vanto.
Non va certo meglio con la sezione "Buona Letteratura Cristiana" in cui vengono proposti alcuni testi selezionati da un certo Don Fabio (precisando come i titoli proposti possano «essere acquistati al termine delle funzioni») in cui la Bibbia e i libri del Papa vengono affiancati da "Sposati e sii sottomessa" della Miriano o da "Voglio la mamma" di Adinolfi.
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